Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Corigliano Rossano, muore in attesa del medico: Asp di Cosenza nell'occhio del ciclone

La Cgil interviene sull’ennesimo caso di malasanità. Il sistema dell’emergenza-urgenza è al collasso

La tragedia dei giorni scorsi che ha visto il decesso di un giovane padre trentasettenne, che aveva avvertito un malore presso la propria abitazione dove una prima ambulanza del 118 senza medico ha indotto gli operatori, considerata la gravità, a chiedere l’intervento di una seconda ambulanza medicalizzata, giunta dopo circa 40 minuti, quando non c’è stato nulla da fare per lo sfortunato, ha creato grande emozione in città e nel comprensorio. Sulla triste vicenda è intervenuta ieri la Cgil comprensoriale che ha espresso viva preoccupazione per quanto accaduto, soprattutto se, come si suppone, il decesso si configura come episodio attribuibile a malasanità su cui indaga la Procura.
La preoccupazione del segretario generale del comprensorio Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Guido e del segretario della Funzione Pubblica, Vincenzo Casciaro, scaturisce dal fatto che come spesso avviene, «le tragedie dovrebbero indurre ad adottare soluzioni idonee ad evitare il loro ripetersi. Ciò non succede però all’emergenza-urgenza dell’Asp di Cosenza». I due esponenti della Cgil fanno presente che da anni come Cgil denunciano le gravi difficoltà in cui versa il servizio dell’emergenza-urgenza dell’Asp di Cosenza presentando anche un esposto alla Procura della Repubblica per un caso analogo a quello accaduto nei giorni scorsi. Guido e Casciaro sottolineano che nonostante le denunce sulle carenze del 118 si continuano a sottrarre personale medico e non, destinato al 118, dirottandolo in altri servizi. Aggiungono che «nel frattempo proliferano le convenzioni di servizio sottoscritte dall’Asp di Cosenza con le associazioni più svariate, proprietarie di ambulanze private».

Caricamento commenti

Commenta la notizia