La Corte torna in aula nel tardo pomeriggio. La presidente, Paola Lucente, legge il verdetto scandendo le parole. I numeri degli articoli del codice di procedura penale citati dal magistrato anticipano la condanna: 26 anni di reclusione. È questa la misura della pena inflitta dall’Assise bruzia al cinquantaduenne Giuseppe Servidio che nel pomeriggio del 13 settembre di due anni fa, uccise a coltellate la moglie, Sonia Lattari, 49 anni. La scena del crimine fu un’abitazione che la coppia condivideva a Fagnano Castello, piccolo centro del Cosentino. La coppia era da tempo in crisi e la donna nei mesi precedenti aveva subito un’ aggressione dal coniuge che non aveva però inteso denunciare alle forze di polizia. La Corte (Marco Bilotti giudice a latere) ha condannato l’imputato al risarcimento del danno nei confronti della madre della vittima e del figlio. Servidio dovrà corrispondere una provvisionale di 100.000 euro a ciascuna delle due persone offese costituitesi parte civile in dibattimento. Maurizio Servidio non ha perdonato al padre la colpa di aver ucciso l’amata madre e si è schierato in giudizio, insieme con la nonna, assistito dagli avvocati Franca Iozzi e Roberto Ippolito. Contro il cinquantaduenne s’è costituita pure un’associazione locale, rappresentata dall’avvocato Eduardo Tarsitano. [caption id="attachment_1712519" align="alignnone" width="300"]