Bimbo nato in ambulanza, nel cuore della notte, all’altezza dell’ingresso dell’Istituto tecnico commerciale, sulla circonvallazione della strada dei Ceretti che dallo svincolo nord per San Giovanni della Statale 107, dà nel cuore di via Gramsci. Onore, dunque, al Suem 118 dell’Asp bruzia e al suo direttore Riccardo Borselli sino all’ultimo (in ordine di tempo, s’intende!) medico o paramedico assunto in servizio che opera giorno e notte, nel sole e nella tormenta, con una centrale, quella di Serraspiga, sempre in allerta, come fosse il 112 o 113 del Pronto intervento della forza pubblica. Nel dettaglio: sono passate le 4 di martedì e un’ambulanza del locale Suem 118 sta tornando dall’Annunziata di Cosenza, dove nella notte ha trasferito un degente. Nel frattempo da Bonolegno (zona periferica cittadina) arriva l’urgenza per una giovane gestante (alla seconda gravidanza) e poiché l’équipe è in viaggio sono allertati due operatori reperibili: Antonio Nicoletti e Loredana Bitonti che raggiungono la gestante per trasferirla. Nel frattempo, però, sopraggiunge l’autolettiga con a bordo Mario Bilotta, Carlo Arnone e il medico Maria De Marco: una delle vere pioniere del Suem e tutto volge al meglio. Sono le 4,30, non c’è tempo e la gestante dà alla luce dentro l’ambulanza un bel bimbo proprio dinanzi all’Itc, dopo di che per le prime cure puerpera e neonato fanno tappa nel nosocomio cittadino ed a seguire sono trasferiti al “San Giovanni di Dio” di Crotone.
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