Una boccata d’ossigeno per gli oltre 100 lavoratori dell’Amaco. Dopo un tira e molla durato quasi un mese, tra incontri a Catanzaro e a Palazzo dei Bruzi, intoppi burocratici causati dagli accordi con la banca tesoreria, mandati firmati e somme concesse a Cometra, finalmente è stato possibile saldare lo stipendio di maggio. I dipendenti hanno potuto riscuotere pure gli arretrati compresi tra i mesi di gennaio ed aprile. Nel frattempo, è maturato lo stipendio di giugno. Per riceverlo i lavoratori dovranno aspettare almeno la metà di questo mese. Fino a domani intanto sarà possibile votare il concordato preventivo proposto dall’Amaco in accordo con l’amministrazione comunale. Una faccenda molto complessa, ribadisce Leonardo Spataro dell’Ugl aziendale, che vede impegnati tutti i creditori, compresi i dipendenti, che hanno la possibilità di dire sì o no sulla piattaforma. I risultati del voto perverranno solo al commissario giudiziale, nominato dal Tribunale, ossia il dott. Fernando Caldeo. Per il 14 luglio è convocata una riunione, alla presenza del sindaco Franz Caruso, per discutere della stabilità economica dell’azienda che deve garantire almeno l’erogazione mensile degli stipendi. «Così non si può andare avanti», affermano i sindacalisti aziendali che invocano l’intervento deciso di Palazzo dei Bruzi, «se il Comune vuole mantenere il controllo dell’azienda qualche soldino deve metterlo sul piatto della bilancia. Non bastano le buone intenzioni del concordato preventivo. È solo carta, i dipendenti e le loro famiglie per vivere devono essere pagati».