Liste di attesa lunghe sino al 2024 e macchinari da ammodernare. C'è anche l'attesa degli esami che viene fuori dal terzo sit-in di protesta delle associazioni di volontariato ospedaliere, le quali stavolta hanno voluto accendere i riflettori sulle carenze che vive giornalmente l'Unità operativa complessa di Broncopneumologia. Unica in tutta l'Asp di Cosenza, infatti, risulta attiva presso l’ospedale di Castrovillari da quasi quindici anni con una dotazione attuale di 10 posti letto. Il Reparto, oltre a curare pazienti con malattie prevalentemente respiratorie, offre anche al territorio un'intensa attività ambulatoriale e fornisce risposte anche ad altre strutture dell'ASP. Una sorta di “unicum” che continua ad essere spogliato con il personale che viene spostato in ogni dove dell'Asp. «Personale carente, personale con limitazioni di impiego, per problemi di salute, che, nei fatti – spiega il Consigliere Ferdinando Laghi – ne riducono il numero, liste di attesa che rinviano, purtroppo, all’anno prossimo. Una situazione che avrebbe richiesto e richiederebbe la massima attenzione e sollecitudine da parte dell’Asp, nell’evadere le richieste di una modernizzazione degli arredi, o di sostituzione di apparecchiature obsolete, o della fornitura di altra strumentazione, assolutamente necessarie in una divisione specialistica broncopneumologica. Come pure – continua Laghi – ancora si è in attesa di un forse improbabile ritorno di due unità mediche, utilizzate altrove durante l’emergenza Covid e mai rientrate in Reparto». Dal sit- in si sollecita l'Asp ad adottare «interventi concreti – rileva l'ex primario del reparto di Medicina, Ferdinando Laghi – che consentano all’unico Reparto di Broncopneumologia dell’ASP di poter operare serenamente e al meglio delle sue potenzialità, ancor più ora che si entra nella stagione estiva con i consueti, prevedibili disagi, legati al periodo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza