L’acquisto di mezzi di soccorso di seconda mano per il 118 galleggia in mezzo a un’acqua di laguna che non appare completamente trasparente dopo la denuncia del presidente della Commissione Sanità di Palazzo dei Bruzi, Giuseppe Ciacco. La trama prende fiato e comincia smaniare in riconoscimenti contabili che si traducono in un investimento di oltre mezzo milione di euro. Uno spreco per Ciacco e il Pd. Un affare per la Calabria, secondo il direttore generale dell’Asp, Antonello Graziano: «Con Areu abbiamo fatto un affare: ambulanze con pochi chilometri sono state pagate un terzo del valore. Ed entro il 31 ottobre, acquisteremo 60 nuove ambulanze e 40 nuove automediche». Il manager ricapitola i passaggi di un’operazione ritenuta vantaggiosa: «Forse qualcuno fa confusione tra ambulanze e automediche. L’ambulanza è un veicolo speciale adibito al soccorso, al primo trattamento e al trasporto di feriti, ammalati o infortunati dal luogo dell’evento al Pronto Soccorso dell’ospedale più competente nelle vicinanze. L’automedica, invece, è un mezzo di soccorso sanitario utilizzato solitamente per trasportare sul luogo dell’evento un’équipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa attrezzatura medica. Fatta questa necessaria precisazione, per chi evidentemente ignora le specifiche tecniche dei veicoli sanitari, occorre chiarire i dettagli dell’accordo che l’Asp di Cosenza ha sottoscritto con Areu Lombardia. Abbiamo acquistato 10 ambulanze e ci sono state praticamente donate 10 automediche. Le 10 ambulanze sono tutte seminuove – hanno tra i 2mila e i 18mila chilometri – e sono costate 40mila euro ciascuna.
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