Da qualche giorno le attenzioni mediatiche si sono spostate sul centro storico. Complici, da una parte, il timing in scadenza (fine anno) per l'utilizzo dei fondi Agenda urbana nei quali figura, anche, la querelle e la riapertura delle scale mobili. Dall'altra l'intervento di Sandro Principe che ha spiegato le idee dei riformisti, non ascoltate, sul borgo antico. Al di là delle scale mobili, ad ogni modo, c'è anche un altro importante bene patrimoniale da portare a termine. Che è il castello Normanno-Svevo, vecchia sede del municipio. Ebbene, da anni il bellissimo edificio è interessato da lavori di ristrutturazione mai terminati. A che punto sono? Chi deve portare a termine il lavoro? Il maniero presenta una struttura mista con pareti portanti in muratura e torre civica, cordolo e travi di copertura in cemento armato. La tipologia strutturale, quindi, più pericolosa in zona sismica di prima categoria, per come è classificato il territorio di Rende. «Il comune a guida riformista ottenne dalla Regione, presidente Agazio Loiero ed assessore alla cultura Sandro Principe, un milione e mezzo di euro per ristrutturare il castello; l’amministrazione socialista provvide subito ad appaltare la progettazione dell’opera», hanno scritto a riguardo proprio Principe e riformisti. I professionisti, vincitori della gara, consegnarono al Comune un progetto che prevedeva la demolizione di tutte le parti in cemento armato da sostituire con una copertura leggera in travi di legno e coppi, nonché la eliminazione di tutte gli ampliamenti in ferro e vetro realizzati nel corso degli anni (ex anagrafe ed ex ufficio urbanistico), per mantenere gli uffici comunali nel centro storico. Attuando il predetto progetto, il castello sarebbe ritornato al suo aspetto architettonico originario, con il giardino sul lato est e con il grande terrazzo sul lato ovest. Il finanziamento di un milione e mezzo fu confermato, successivamente, dalla giunta Scopelliti -assessore competente Giacomo Mancini - assegnando al comune di Rende il ruolo di soggetto attuatore. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza