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Vertenza Amaco a Cosenza, i sindacati sparano a zero sui vertici aziendali

«Non bastano le dichiarazioni di intenti, basta atti unilaterali». Ieri la protesta di due lavoratori licenziati

Piove sul bagnato in casa Amaco. La vertenza si complica. E si chiede a gran voce l’intervento del sindaco Franz Caruso. Martedì mattina la fumata nera in Prefettura nell’incontro con i sindacati, ieri la protesta di due lavoratori il cui contratto a tempo determinato scaduto non è possibile rinnovarlo per gli impedimenti della legge Madia che riguarda gli enti locali e le partecipate come Amaco. I due si sono incatenati davanti alla sede dell’azienda per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica. Dopo di che la protesta si è spostata davanti al Municipio dove manifestanti e una delegazione sindacale hanno incassato la solidarietà di alcuni consiglieri comunali.
«La vertenza Amaco non può risolversi facendo muro contro muro», ha detto il segretario della Uil Calabria, Santo Biondo, «abbiamo dato ampia disponibilità al confronto per provare risolvere una vicenda che vede precipitare nello sconforto i lavoratori e le lavoratrici di Amaco con le loro famiglie. Invitiamo l’amministrazione comunale e il sindaco Caruso a rivedere la sua posizione sul licenziamento dei due lavoratori, evitando di innescare una guerra fra poveri, che non aiuterebbe di certo a migliorare la condizione di una azienda pubblica in seria crisi. Evitando discriminazioni tra i lavoratori, occorre fare chiarezza, si riveda la posizione su questi due operatori e si riapra il confronto fra parti sociali e amministrazione comunale».

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