C’è voluto il cinema per portare a galla un disturbo tra i più pervasivi del neuro-sviluppo. Un film campione d’incassi con Tom Hanks nei panni di Forrest Gump che per darsi forza diceva: «Stupido è chi lo stupido fa». Una pellicola che è servita a diffondere la consapevolezza sull’autismo che non è un disturbo che riguarda solo il bambino o la sua famiglia che lo assiste. Sarebbe un errore crederlo. La lotta di mamme e papà per fare ottenere ai loro figli i diritti basilari all’assistenza e alla riabilitazione ha generato la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 12 dicembre 2012 sulla tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con autismo.
Un disturbo che è diventato oggetto della ricerca scientifica mondiale. Una mission di studio che è considerata la cosa migliore che si possa fare per le generazioni future. E il 21 gennaio del prossimo anno, sul Mar Morto, in Israele, il ventiduesimo convegno internazionale sulla Biologia cellulare e cromogranine riunirà un gruppo multidisciplinare di leader scientifici, provenienti da tutto il mondo, con un interesse comune per lo sviluppo della medicina e delle terapie sul pianeta. Per l’Italia è stato invitato il professor Ennio Avolio di Cosenza, uno dei più autorevoli esponenti della ricerca sull’autismo, che presenterà una relazione su “Vasostatina e miglioramento del comportamento autistico”.
Il lavoro è frutto di uno studio in collaborazione con il laboratorio di Neuroanatomia Comparata dell’Unical e con il Dipartimento di Scienze della Salute, Scuola di Medicina, dell’Università Magna Grecia di Catanzaro.
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