Un’altra giornata senza autobus dell’Amaco con gravi disagi per gli utenti, soprattutto scolari, persone anziane e prive di mezzi propri per spostarsi da una parte all’altra della città. La mobilitazione dei lavoratori è stata caratterizzata da due momenti: la mattina il raduno davanti alla sede di contrada Torrevecchia, dove spiccavano i cartelli issati dai due licenziati nei giorni scorsi (“Art. 20 della legge Madia, solo a noi... no: 48 mesi dopo a casa”, “La Madia non è un mobile, ma una legge, applicatela”) e quelli degli altri dipendenti tra cui uno in particolare: “Vogliamo bus nuovi”. Nel pomeriggio il trasferimento a Palazzo dei Bruzi dove una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal sindaco Caruso e dall’assessore Covelli, presenti l’amministratore dell’Amaco, Mastrangelo, e il direttore, La Valle. Davanti al Municipio c’erano pure alcuni operatori degli asili nido di cui ci siamo occupati ieri (non sono stati ricevuti con la promessa che oggi i sindacati riceveranno una convocazione ufficiale). La riunione sull’Amaco è durata oltre tre ore. Dopo di che è cominciata un’assemblea del personale per decidere se riprendere il servizio o andare avanti con la protesta. Verso le 21 la fumata bianca: da stamattina riprende il servizio.
Amministrazione comunale e azienda hanno promesso la riassunzione e la stabilizzazione dei due lavoratori licenziati (si dovrà attendere l’ok del Tribunale) e il pagamento di 14ma e stipendio di settembre (appena arriveranno i fondi regionali: circa 1,2 milioni di euro). Il sindaco ha aggiunto che il Comune metterà a disposizione dell’azienda 2 milioni di euro (parere favorevole della giunta, il passaggio in Consiglio dovrebbe rappresentare una pura formalità) per favorire creditori e Concordato preventivo. È stato l’assessore Covelli a informare i lavoratori fuori sull’esito dell’incontro.
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