Tutti uniti verso lo stesso obiettivo. Una corsa senza colore politico, perché mai, come questa volta, è importante lo spirito di squadra. Doveva esserci l’intera rappresentanza parlamentare cosentina ieri a Palazzo dei Bruzi per la presentazione ufficiale della candidatura di Cosenza a capitale italiana della cultura 2026.
Ma in molti hanno dovuto declinare l’invito per impegni istituzionali assunti precedentemente, dal governatore calabrese di Forza Italia, Roberto Occhiuto, al fratello senatore azzurro, Mario Occhiuto, passando per l’altro esponente di Palazzo Madama, Fausto Orsomarso, in quota Fratelli d’Italia. Accanto al sindaco, Franz Caruso, comunque, sedevano i deputati Simona Loizzo della Lega, Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo alla Camera del partito della Meloni, e Anna Laura Orrico, esponente dei Cinque Stelle. Il capoluogo bruzio, dunque, insegue un traguardo prestigioso. Tappa all’apparenza ancora lontana ma che invece bussa alle porte. Cosenza, però, come ampiamente sottolineato durante la conferenza stampa indetta per illustrare il dossier contenente i punti nodali del progetto, si è già classificata tra le prime sedici città in lizza per centrare il medesimo scopo (in partenza erano 26), in quanto ha presentato nei tempi giusti la domanda al ministero, corredata di tutte quelle motivazioni che inducono a pensare positivo, legando alle radici storiche i numerosi cantieri aperti e le opere portate a compimento dall’esecutivo locale.
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