«Dopo cinque anni dalla riapertura del caso sulla misteriosa scomparsa del giovane Luigi Sebillo, avvenuta a Praia a Mare il 23 febbraio 2003, allorquando il ragazzo aveva poco più di sedici anni, il gip di Paola, a seguito di una camera di consiglio durata ben due anni, ha disposto l’ennesima archiviazione del caso». A renderlo noto è l’avvocato penalista Francesco Liserre che, da circa vent’anni, sta combattendo, assieme ai genitori di Luigi, una battaglia giudiziaria lunga e complessa. Sebillo uscì di casa per una battuta di pesca assieme a un amico nelle acque dell’Isola di Dino. Ma non tornò più a casa. Sparì tra i marosi. Furono avviate le ricerche, furono aperte le indagini ma dopo poco si parlò di «morte per annegamento» anche se il suo corpo non fu mai restituito dal mare. Nel 2017 la Procura di Paola ha chiesto e ottenuto dal Gip di riaprire nuovamente l’inchiesta dopo le continue sollecitazioni da parte degli avvocati della famiglia. «È assolutamente inescusabile – evidenzia l’avvocato Liserre – lo straziante stillicidio di un tanto atteso provvedimento giudiziario che giunga, a scioglimento di una riserva adottata in camera di consiglio, addirittura dopo due anni. Un provvedimento del genere, prim’ancora che non condivisibile, risulta, altresì, difficile da rispettare, per il semplice fatto che, un’ordinanza di archiviazione, intervenuta dopo una camera di consiglio durata ben due anni, ha irrefutabilmente dimostrato l’assoluta mancanza di rispetto della dignità e del dolore di due genitori che attendono, spasmodicamente, da vent’anni, una parola di verità e di giustizia sulla tragica scomparsa del loro figlio». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria