C’è un’altra Calabria possibile, una Calabria che non rinuncia al suo futuro, una terra che si fa notare nel mondo, che dialoga con le giovani generazioni, quelle che scelgono di restare. Se ne parla sempre poco, quasi a voler nascondere il meglio di questo luogo come si fa con la polvere sotto il tappeto. Eppure non è polvere quella che si diffonde attraverso le sue realtà più virtuose che escono allo scoperto e ricevono apprezzamenti. Energie che si coagulano, speranze che diventano certezze nel grembo materno del campus accademico di Rende. La ricerca internazionale guarda con interesse crescente ai laboratori dell’Unical. L’ateneo di Arcavacata, negli anni, è diventato, soprattutto, il suolo della vita delle scienze, di tutte le scienze. Un punto cardinale fertile all’interno di un tempo che si fa eternità nelle pubblicazioni più richiamate. Una certezza che arriva dalla Stanford University della California che anche quest’anno ha pubblicato il “World’s Top 2% - Scientists ranking”, la classifica mondiale delle scienziate e degli scienziati con il livello più elevato di produttività. Un parametro individuato attraverso le pubblicazioni.
Qualità al top
La graduatoria dei migliori è assemblata da un team della Stanford University, guidato dal professor John Ioannidis, mettendo insieme i dati delle citazioni riferiti all’anno precedente di tutti i ricercatori del mondo presenti nel database Scopus. La graduatoria considera quasi esclusivamente discipline tecnico-scientifiche, mentre non copre l’area socio-umanistica, tranne che per pochi settori di natura bibliometrica (come la psicologia). Su un campione di 9 milioni di ricercatori esaminati, il ranking premia il primo 2% distintosi per qualità, quantità e diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche, fornendo due elenchi distinti: il primo è relativo all’intera carriera (periodo 1996-2022), il secondo considera l’impatto della ricerca prodotta nell’ultimo anno (con riferimento alle citazioni ricevute durante il 2022).
I migliori
Gli scienziati dell’Unical hanno ricevuto 72 segnalazioni (lo scorso anno erano state 67 le citazioni). I nomi dei ricercatori che hanno firmato i lavori con il maggiore impatto sono quelli di: Monica Rosa Loizzo (Agriculture, Fisheries & Forestry); Giuseppe Genchi, Cesare Indiveri, Mariafrancesca Scalise (Biomedical Research); Domenico Mundo (Built Environment & Design); Donatella Armentano, Roberta Cassano, Giuseppe Cirillo, Filomena Conforti, Manuela Curcio, Renato Dalpozzo, Bartolo Gabriele, Domenico Iacopetta, Raffaella Mancuso, Mariangela Marrelli, Francesco Menichini, Janos B. Nagy, Francesco Neve, Ilaria Ortensia Parisi, Francesco Puoci, Maria Stefania Sinicropi, Rosa Tundis (Chemistry); Antonio Cerasa, Marcello Maggiolini, Ida Perrotta, Sonia Trombino (Clinical Medicine); Salvatore Critelli (Earth & Environmental Sciences); Laura Eboli, Gabriella Mazzulla (Economics & Business); Piero Bevilacqua, Roberto Bruno, Luigino Filice, Carmine Maletta, Fabio Mazza, Luciano Ombres, Alessio Siciliano, Antonio Tursi (Enabling & Strategic Technologies); Giuseppe Carbone, Alessandro Casavola, Alfredo Cassano, Sudip Chakraborty, Giuseppe Cocorullo, Enrico Conte, Efrem Curcio, Fabrizio Greco, Domenico Grimaldi, Francesco Lamonaca, Marco Lanuzza, Paolo Lonetti, Francesco Longo, Raffaele Molinari, Renato Sante Olivito, Yaroslav D. Sergeyev, Domenico Umbrello (Engineering); Mauro Francesco La Russa (Historical Studies); Mario Alviano, Fabrizio Angiulli, Sandra Costanzo, Alfredo Cuzzocrea, Floriano De Rango, Giancarlo Fortino, Raffaele Gravina, Sergio Greco, Antonio Iera, Nicola Leone, Pasquale Pace, Domenico Saccà, Claudio Savaglio, Domenico Talia (Information & Communication Technologies); Vincenzo Carbone, Gianluca Gatti, Nino Russo (Physics & Astronomy).
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