Paghe “truccate” all'Azienda ospedaliera di Cosenza: individuato chi gonfiava le cifre. Il consigliere comunale ha percepito oltre 40mila euro
Lo scandalo degli stipendi gonfiati. L'Azienda Ospedaliera di Cosenza ha compiuto gli accertamenti sugli emolumenti non dovuti a cinque dipendenti nell'agosto scorso. È stato il dirigente responsabile del settore economico previdenziale, Renato Mazzuca, a segnalare al commissario dell'AO, Vitaliano de Salazar, le gravi anomalie rilevate. Quali? Risultavano pagate indennità per lavoro notturno, prestazioni in giorni festivi e straordinari mai effettuati. Nei giorni e nelle ore indicati, infatti, i dipendenti non risultavano presenti come si evinceva dal sistema di timbratura (badge) identificativo. Ricevuta un'apposita relazione la Direzione generale ha investito del caso la Commissione di disciplina ed è stato avviato il procedimento. Contestualmente tutta la documentazione è stata trasmessa alla Procura di Cosenza, diretta da Mario Spagnuolo, che ha avviato un'inchiesta spedendo nella sede dell'AO i finanzieri del comando provinciale, coordinati dal colonnello Giuseppe Dell'Anna. Gli investigatori hanno verificato che i cinque dipendenti avevano ricevuto rispettivamente: 101.000 euro, 66.903, 26.665, 42.159 e 7.825. Tra i beneficiari vi è un consigliere comunale destinatario di indennità non dovute appunto per 42.159 euro. Le verifiche compiute sia dai funzionari dell'Azienda che dai finanzieri hanno consentito di individuare la persona che materialmente ha compiuto l'accesso per "truccare" le paghe: si tratta di un assistente tecnico dell'ufficio risorse umane - sezione economico previdenziale. L'uomo ha usato la propria password e il codice fiscale lasciando traccia evidente nel sistema informatico-compilativo. La Procura bruzia ha aperto un'inchiesta per truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita. I cinque dipendenti percettori degli emolumenti non dovuti rischiano la sospensione e poi il licenziamento come confermato dal commissario de Salazar.