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Caos Amaco a Cosenza, i bus si muovono grazie al prefetto

Intervento decisivo presso il fornitore di metano

Nessuna novità di rilievo sul fronte Amaco dopo la decisione del Tribunale di dichiarare fallita l’azienda per la mobilità nell’area cosentina. Letteralmente distrutta nel giro di pochi anni. Ieri mattina i bus a metano hanno ripreso a circolare pare per l’intervento della Prefettura presso il fornitore che ovviamente non appena appresa la notizia ha chiuso i rubinetti. Il servizio alla cittadinanza così è stato garantito. Lavoratori e sindacati sperano di avere notizie nei prossimi giorni dalle istituzioni per un incontro chiarificatore. Tutto tace naturalmente sul pagamento delle spettanze arretrate (14ma e stipendio di ottobre con quello di novembre alle porte). Nelle mani di chi andrà il servizio? I pretendenti non mancano (Ferrovie della Calabria? Consorzio Autolinee? E Cometra come si muoverà?).
Nel frattempo si accavallano gli interventi politici sulla vicenda. «La crisi dell’Amaco, col Tribunale che non omologa il concordato preventivo generando in automatico il conseguente fallimento dell’Azienda, di cui è proprietario al 100% Palazzo dei Bruzi, conferma “l’alta” incapacità con la quale è stata gestita l’azienda nel corso degli anni, oltre che l’inesistenza di una strategia di risanamento gestionale-amministrativa da parte di sindaco, assessore al ramo e dell’“esperto” da loro nominato». Così Sergio Strazzulli, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.

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