Un docente cosentino, ormai in pensione, ha ottenuto giustizia dopo ben 37 anni. Anzi, dopo 37 anni è riuscito a ottenere un compenso che gli spettava dal lontano 1986.
Quell'anno, il prof era stato nominato supplente in una scuola di Cosenza. Ma, all’epoca dei fatti, non ottenne alcuna retribuzione mensile perchè ritenuta non dovuta. Il giovane propose un ricorso al Tar Calabria, per far valere i propri diritti e ottenere le somme a lui spettanti, che veniva quindi depositato il 2 gennaio 1987. Per un periodo andò a lavorare all’estero e poi tornò in Italia perchè aveva vinto un concorso. Da quel momento si informò sulla sua vicenda giudiziaria e dopo aver contattato la segreteria del Tribunale apprese che il suo ricorso era stato dichiarato «perento», ovvero che il giudizio si era estinto per inattività delle parti sin dal 2017, nonostante gli avvisi previsti dalla legge. Ma gli avvisi erano stati inviati a un suo omonimo e a un omonimo del suo precedente difensore.
Così per sua sfortuna e per un incredibile caso di duplice omonimia, riteneva di aver perso ogni speranza nel vedersi riconosciuti i propri diritti. Ma il prof. non si è perso d’animo e si è rivolto a un altro legale, l’avvocato Giuseppe Carratelli. Il legale dimostrò che gli avvisi previsti dalla legge non erano stati correttamente notificati e quindi il procedimento giudiziario riprese il suo corso. Il 20 luglio del 2022, finalmente il Tar gli diede ragione e dichiarò che effettivamente aveva diritto a percepire le retribuzioni non corrisposte, oltre gli interessi. Però l’incubo non era finito. Assolutamente no, poichè l’amministrazione scolastica, nonostante la sentenza favorevole e il lungo tempo trascorso, non ha inteso corrispondere le somme dovute. A quel punto l’istitutore, oggi in pensione, ha inteso dare battaglia fino all’ultimo, e ha proposto, sempre col patrocinio dell’avvocato Carratelli, un nuovo ricorso ai giudici amministrativi calabresi, per l’ottemperanza della sentenza emessa nel luglio 2022. Ma adesso è riuscito ad avere giustizia. Così dopo 13480 giorni dalla presentazione del ricorso originario (quasi 37 anni), il Tar della Calabria, accogliendo anche questo nuovo ricorso, ha ordinato all’istituzione scolastica di corrispondere le somme dovute entro 60 giorni.
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