Tre anni d’incubo giudiziario. Domenico Giorno, 43 anni, di Luzzi, finito a giudizio e condannato in primo e secondo grado perchè sospettato di voler diventare un terrorista dell’Isis, è stato assolto. La sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro reca la formula più ampia: “perché il fatto non sussiste”. L’assoluzione arriva dopo che la Suprema Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna dell’imputato accogliendo le tesi difensive dei difensori di fiducia, avvocati Antonio Cortese e Michele Franzese del Foro di Cosenza. Secondo le originarie ipotesi accusatorie, Giorno era collegato alle “agenzie” dell'Isis, di Al Qaeda e del radicalismo islamico e scaricava dal darknet i manuali utili a costruire ordigni esplosivi artigianali e le dispense di autoaddestramento per compiere attentati. Il suo cuore pulsava per l'Isis e per Al Quaeda nonostante la morte dei due leader. L'insospettabile consulente quarantatreenne, a sentire l’accusa, sognava di diventare un martire della Jihad islamica. E per questo, aveva fatto incetta sulla rete di manuali per la costruzione di ordigni, di dispense su come condurre azioni terroristiche, video di esecuzioni di “infedeli”, tutor per produrre veleni letali. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza