Cosenza

Venerdì 29 Novembre 2024

Cosenza, Ivan Barone è il grande accusatore dell’aspirante pentito Gianluca Maestri

Gianluca Maestri

Il vecchio amico è oggi il grande accusatore. Gianluca Maestri, 46 anni, ha scelto di cambiare sponda, tentando la strada della collaborazione con la giustizia. Condannato a 8 anni con sentenza definitiva per l’assalto a un furgone portavalori compiuto il 3 ottobre del 2006 sulla rampa dello svincolo autostradale di Laino Nord, è adesso imputato nel maxiprocesso “Reset” con una richiesta di condanna a 20 anni avanzata dai pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti e risulta indagato dal pm distrerttuale Alessandro Riello nella inchiesta “Athena” condotta contro le cosche Abbruzzese e Forastefano di Cassano e Sibari. Maestri è pesantemente tirato in allo da un suo fidatissimo luogotenente, Ivan Barone, che da più di un anno ha deciso di lanciarsi tra le braccia dello Stato. Barone è un “azionista” che agiva prevalentemente su mandato del quarantaseienne come ha confessato ai magistrati della procura distrettuale, diretta da Vincenzo Capomolla. I verbali con le confessioni del pentito sono pubbliche perchè depositate agli atti dibattimentali di “Reset”. Ma leggiamo cosa dice. «Dopo l’operazione “Testa del serpente” del dicembre 2019» rivela il collaboratore «la gestione delle questioni economiche del gruppo degli zingari venne assunta da Gianluca Maestri che si occupava del traffico di droga con l’hashish e la cocaina e delle estorsioni» Maestri, secondo quanto riferito dalla “gola profonda” provvedeva pure a distribuire gli stipendi destinati alle famiglie dei “compari” detenuti e aveva un ruolo di rilievo all’interno delle cosche “confederate” cosentine per via degli stabili rapporti mantenuti con Francesco Patitucci. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza 

leggi l'articolo completo