Notte estremamente movimentata nella contrata «Boscarello» del Comune di Corigliano Rossano, dove un extracomunitario è stato aggredito e picchiato, in maniera violenta, da alcune persone che hanno agito allo scopo di sottrargli il portafogli ed il telefono cellulare. Per questa vicenda i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il supporto di quelli delle S.I.O. - Squadre di Intervento Operativo - del XIV Battaglione Calabria di Vibo Valentia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno arrestato un 30enne straniero, ritenuto gravemente indiziato di essere uno degli autori della rapina. L’intervento delle pattuglie dei Carabinieri è stato determinato da una specifica richiesta arrivata tramite il numero di emergenza pubblica «112», con la quale è stata segnalata anche la necessità di inviare sul posto le unità mediche, atteso che il soggetto aggredito aveva riportato delle lesioni diffuse su tutto il corpo. Le conseguenze fisiche della vittima sono state valutate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Rossano dove, attese le condizioni generali, la parte lesa è stata ricoverata e sottoposta ad ulteriori accertamenti. Le descrizioni fornite dalle persone informate sui fatti sono state sufficienti per mettere i militari dell’Arma sulle tracce dei responsabili dell’aggressione, tanto che nelle fasi immediatamente successive è stato rintracciato uno dei potenziali autori del reato. Le conseguenti operazioni di perquisizione hanno consentito di rilevare degli inconfutabili elementi di riscontro sulle responsabilità penali dell’extracomunitario fermato. Sulla scorta delle fonti di prova raccolte lo straniero è stato arrestato e tradotto presso il Carcere di Castrovillari, dove rimarrà a disposizione dei Magistrati della Procura di quello stesso centro. Le indagini, invece, sono ancora in corso per cercare di identificare gli altri soggetti che, nella notte, sono riusciti a sottrarsi ai provvedimenti restrittivi. La vicenda, nel suo complesso, dimostra l’attenzione dell’Arma e della Procura della Repubblica nella gestione delle situazioni particolarmente delicate, che possono avere ripercussioni dirette sull’Ordine e sulla Sicurezza