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Cosenza, il comitato "Prendocasa" attacca il sindaco Caruso: "Basta ipocrisia sulla questione abitativa"

"Di fronte alla legittima protesta messa in campo dalla famiglia Ventura e alle nostre rivendicazioni e proposte sul tema dell’emergenza abitativa - si legge in una nota del comitato Prendocasa - la risposta dell’amministrazione Caruso è stata disarmante. Ieri il sindaco, infatti, si è espresso attraverso un comunicato che distorce in maniera preoccupante la realtà dei fatti, tentando di nascondere dietro la retorica della legalità e dell’ingiustificata querelle mediatica, l’incapacità di dare risposte ai cittadini. È un trucco tipico di certa politica, che ben conosciamo. Prendiamo atto del fatto che anche la giunta di centro-sinistra utilizza il tema della legalità per rispondere a proteste e contestazioni di natura prettamente politica, che riguardano i diritti sociali dei cosentini e delle cosentine. In questa città il malaffare dei colletti bianchi si annida ovunque e le condizioni di vita cui siamo costretti lo dimostrano, ma il tema “legalità” viene sfoggiato solo davanti ad una famiglia che rischia di finire per strada a causa delle inefficienze dell’ente comunale. Qualcuno avvisi Caruso che Palazzo dei Bruzi non è il suo studio legale e che, dato il suo ruolo, deve dare risposte politiche non discutibili lezioni di diritto penale. Fatta questa ampia premessa, ci teniamo a smontare le ulteriori fantasie contenute nel comunicato dell’amministrazione".

Famiglia Ventura

"Si continua ad omettere un fatto conclamato, il problema in oggetto non riguarda esclusivamente la famiglia Ventura, ma anche altri tre nuclei familiari, che il 23 febbraio prossimo subiranno lo sfratto esecutivo dal palazzo sito in corso Umberto, saranno letteralmente per strada. Quando la politica è assente e ignora i problemi reali di chi vive in condizioni di difficoltà, l'unica strada che molti hanno davanti, di fronte alla disperazione, è quella della protesta.

Fitti passivi

L’immobilismo della giunta Caruso sul tema dell’emergenza abitativa giova, come avviene da decenni a questa parte, ai privati e nel caso particolare al gruppo Pianini, che continua a ricevere risorse comunali a fiume attraverso il sistema dei “fitti passivi”. Il colore delle amministrazioni cambia ma l’assessore alla casa di fatto rimane sempre il noto ingegnere, ben capace di curare i propri interessi. Basterebbe smettere di riempire le tasche di Pianini con 600.000 euro all’anno ed agire per la requisizione degli stabili in disuso. Quando durante la discussione con l’assessore comunale alle politiche sociali abbiamo posto la problematica dei fitti passivi ci è stato risposto: “Se dobbiamo parlare di Pianini alzatevi e andate via”, chiaro che questa questione rappresenta un tasto dolente per l’amministrazione comunale.

Immobile di via Cilea

L’immobile di via Cilea destinato ad alloggi popolari rappresenta una speranza, al momento lontana dalla realtà, è infatti incompleto, inabitabile e dati i rapporti tra Comune e Regione Calabria non è dato sapere quando sarà effettivamente a disposizione delle famiglie in graduatoria.

Bando alloggi popolari

È stato da poco pubblicato il nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi popolari. A questo proposito abbiamo immediatamente fatto notare che era tecnicamente scritto male, che avrebbe escluso molti beneficiari. Attendiamo la modifiche.

Agenzia sociale per la casa

Il Comune si ostina a rimandare le famiglie all’Agenzia Sociale per la Casa – attraverso agenda urbana è stata finanziata con 150.000 – che, come era facile immaginare, non ha soluzioni e non offre risposte, Agenzia che ancora non si è capito a cosa sia servita. Dove persino si viene discriminazione su base religiosa. Ennesimo esempio del fatto che quando non si hanno idee chiare su un tema i fondi vengono mal utilizzati.

Un fulgido esempio di quanto sia attuale e pressante il disagio abitativo è ciò che è avvenuto in queste ore. Questa mattina, infatti, insieme ad una coppia che viveva per strada, ci siamo recati negli uffici del welfare del comune. La soluzione da loro proposta era la separazione della coppia all’interno di una struttura. Queste soluzioni tampone rappresentano la chiara volontà di rinviare la definitiva risoluzione della problematica.

In conclusione da sempre ci siamo detti disponibili ad un confronto permanente sul tema del diritto all’abitare, ma abbiamo ricevuto solo silenzio e rinvii dopo rinvii. Riteniamo che la questione sia assolutamente politica, la questione abitativa rappresenta una priorità per questa amministrazione? Il nocciolo è questo e al momento i fatti danno una risposta abbastanza chiara, purtroppo. È urgente un cambio di passo. Sindaco e assessori devono aprire la discussione sul tema e ascoltare con umiltà chi vive il bisogno sulla propria pelle. L’alternativa è giocare a scaricabarile e propinarci discutibili comunicati dal fortino di Palazzo dei Bruzi. Continuare così sarebbe una grave segno di debolezza e disinteresse nei confronti della città. Noi proseguiremo la mobilitazione, spingendo in ogni modo affinchè si giunga a soluzioni politiche nell’interesse generale, Franz Caruso se ne faccia una ragione".

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