Quel taglio selvaggio proprio non scende giù. «Sabato scorso l’Amministrazione Comunale (Commissari prefettizi) di Rende ha proceduto ad abbattere i pini presenti sul territorio comunale lungo via don Minzoni, nonostante esposti e proteste di cittadini e associazioni. Il Piano di abbattimento prevede circa 90 alberi!", affermano i vertici di Italia Nostra, architetto Carlo De Giacomo (consigliere nazionale) e architetto Angelo Malatacca (presidente del Consiglio regionale della Calabria). "La perizia redatta da un agronomo motivava l’abbattimento dei pini poiché “non assolvono più la loro originaria funzione ornamentale ed estetico-visiva” . Inoltre, tale perizia è stata effettuata sulla base del “metodo V.T.A. (Visual Tree Assesment), mediante il controllo visivo dei difetti e della vitalità delle piante di pino pericolose e non più funzionali, pur trovandosi in apparenti condizioni vegetali normali…”. Ora, il Consiglio di Stato, con sentenza n. 9178/2022, segna una tappa storica nella tutela e salvaguardia degli alberi in generale. Il massimo organo di giustizia amministrativa nel nostro paese evidenzia come sia fondamentale una seria motivazione di abbattimento di un albero, legata a effettive problematiche fitosanitarie e di stabilità dell’esemplare che siano ampiamente documentate da una serie di perizie tecniche strumentali e non solo attraverso la valutazione visiva, un provvedimento molto importante nella gestione del verde urbano perché evita l’abbattimento di un albero in piena salute se non si ha la certezza scientifica e l’esistenza di un rischio potenziale per la pubblica incolumità. Ma vi è di più, “Le Linee guida per la gestione del verde urbano” del Ministero dell’Ambiente, la Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi urbani” avrebbero dovuto “guidare” l’operato dell’Amministrazione comunale, anche e soprattutto in considerazione delle istanze di cittadini e associazioni. Non è più procrastinabile, a nostro avviso, la dotazione del Comune di un “Piano del verde”, in riscontro alle indicazioni della L. 10/2013, ovvero redigendo: Un censimento del verde; Il Regolamento del Verde; Il Piano del Verde. “A questi, tradizionalmente considerati, si deve aggiungere, possibilmente ogni anno, il Piano di monitoraggio e gestione del verde, quale supporto decisionale all’Amministrazione comunale, fondamentale per la programmazione degli interventi da realizzare nei 12 mesi, almeno quelli di ordinaria gestione del verde pubblico, anche in assenza momentanea degli altri strumenti sopra citati, per assicurare alla cittadinanza i necessari servizi espletabili soltanto con il verde urbano ben gestito».