Cosenza

Domenica 24 Novembre 2024

Cassano, inflitte 3 condanne per il crac di “Vidoni” e “Sibari-Firmo”

Crac “Vidoni” e “Firmo-Sibari”: pene ridotte in appello. Si è concluso nei giorni scorsi il processo in cui la Corte d’Appello ha condannato a quattro anni di reclusione Giuliano Vidoni (difeso dall’avvocato Luca Ponti e che ha già preannunciato ricorso in cassazione) mentre hanno scelto un’altra strada processuale Marco Vidoni e Franco Soldati, rappresentati dall’avvocato Maurizio Conti, che in quella sede hanno concordato una pena a 2 anni e 4 mesi il primo, e a 1 anno e 10 mesi, con sospensione condizionale, il secondo. Una udienza dove si è discussa l’impugnazione di due sentenze di condanna pronunciate in primo grado arrivando a una diminuzione delle pene inflitte. Il primo processo faceva capo alla “Firmo-Sibari società consortile arl” dalla quale un flusso di 14 milioni di euro finì alla “Vidoni spa” senza più fare ritorno. Risorse finanziarie senza le quali la “Firmo Sibari società consortile arl” (nata nel 2013) fu costretta a imboccare la via del dissesto economico. Mentre la seconda al crac della “Vidoni” per presunte (si ricorda che gli indagati sono da considerarsi innocenti fino al terzo grado di giudizio) ingerenze economiche dei costruttori nella gestione dei conti. Una vicenda giudiziaria che, per lo stesso nome dell’impresa, si ricollega ai lavori di costruzioni della Statale 534 Firmo – Sibari raccordo tra l’autostrada A2 del Mediterraneo e la Statale 106 ionica. L’Ati “Vidoni-Consorzio Stabile Grecale” aveva ottenuto la costruzione da Anas di quello che, dagli elaborati progettuali, veniva definito anche come Firmo - Sibari Megalotto 4. Le prime attività lavorative avevano avuto inizio a metà del mese di marzo 2014 e, fin dai primi mesi lavorativi, Anas aveva sempre sollecitato l’Ati appaltatrice ad incrementare la produzione per realizzare il completamento dell’opera pubblica nei tempi previsti. Inoltre, «pur avendo concesso un differimento della data di ultimazione dei lavori al mese di aprile 2016 – recitava una nota del tempo – era stato accertato il persistere dei gravi ritardi sull’avanzamento delle attività dei cantieri». Ma intanto, per come emerso anche dalle risultanze processuali, l’impresa aveva avuto problemi economici. Così per «i gravi ritardi registrati nell’esecuzione dei lavori di adeguamento della strada statale 534 “di Cammarata e degli Stombi» Anas stessa, nel 2016, dispose la risoluzione del contratto stipulato.

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