Cosenza

Domenica 24 Novembre 2024

Violenza a Cosenza, lite tra studentesse all’uscita da scuola:
14enne in ospedale

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Il difficile mestiere dell’adolescente. L’epoca delle relazioni virtuali ha reso questi nostri ragazzi più insicuri e fragili e, contestualmente, ha neutralizzato gli anticorpi sociali che vengono abitualmente prodotti all’interno delle famiglie e rafforzati dentro le scuole. L’esistenza dei nostri giovani si sta consumando con i polpastrelli schiacciati perennemente sui display dei loro smartphone, alla ricerca di amicizie, di pareri, di consensi. La corsa ai like è diventata un’ossessione che, spesso, li costringe a varcare il limite, a nutrirsi di violenza. Si fa tutto per conquistare quote di popolarità nel mondo irreale. Forse è anche per questo che il sindaco di New York, Eric Leroy Adams, proprio di recente, ha definito i social «dannosi per i ragazzi come il fumo e le armi». Dall’alba al tramonto le loro vite scorrono quasi esclusivamente lungo le coordinate dei network più seguiti del momento. E gli scenari si alternano velocemente perché nella grammatica sensoriale si insinuano di volta in volta nuovi modelli d’una società che appare sempre meno lucida, più ancorata agli umori dei followers che ai problemi veri. Dentro questa gigantesca macchia social che riempie le maglie del web, i quattordicenni costruiscono il loro isolamento, la loro solitudine. Ed è in mezzo a queste cellule chiuse che fermentano spesso le trame più insidiose. Perché i teenager parlano sempre di meno, e sempre di meno raccontano i loro problemi. Non chiedono aiuto e non si lasciano aiutare. Diventa così difficile capire i loro sogni, scoprire l’origine della loro rabbia, della loro sofferenza, della loro aggressività. E sarà difficile, per i carabinieri della Stazione di Cosenza Nord, individuare la scintilla che ha innescato la lite, oggi, all’uscita da una scuola superiore della città, tra due studentesse, entrambe quattordicenni. Le prime avvisaglie in aula, secondo quanto si è appreso da alcune testimonianze. Poi, all’esterno dell’istituto la “resa dei conti”. Una delle due si sarebbe scagliata contro l’altra che avrebbe avuto la peggio ed è stata trasportata in ospedale con un’ambulanza. Ieri sera è stata dimessa con una prognosi di dieci giorni. Una storia che rischia di finire tra le pieghe di un fascicolo giudiziario dal momento che la famiglia della ragazza costretta al riposo forzato ha deciso di sporgere denuncia.

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