La sanità resta in coda nell’anticamera di una normalità che fatica ad arrivare. Il sistema di cure in Calabria insegue il filo diretto di un pensiero che rimane sempre in bilico tra speranza e rassegnazione. Da qualche anno, il commissario-governatore, Roberto Occhiuto, sta provando a cambiare il destino dell’umanità calabrese, gente sfinita e costretta a darsi appuntamento in un tempo senza coordinate che declina lo scandalo descritto da un’assistenza negata. La rivoluzione ideologica di Occhiuto, nel Cosentino, ha riportato in vita i servizi sanitari ingaggiando medici arrivati dall’altra parte del mondo (i cubani), ha riaperto i piccoli ospedali e, soprattutto, ha demolito lo storico recinto che blindava l’accesso alla facoltà di Medicina, spianando la strada alla nascita del nuovo corso accademico all’Unical. Una svolta accademica che ha cambiato la storia dell’“Annunziata”. L’accordo tra Regione e Unical ha blindato l’integrazione tra l’hub e l’ateneo. Una intesa che viene certificata all’interno dell’Atto aziendale, il primo documento ufficiale di programmazione che segna la rotta della nuova Azienda ospedaliera universitaria di Cosenza. Lo strumento condiviso col rettore Nicola Leone offre uno sguardo orizzontale su organizzazione e funzionamento della nuova entità nella quale si fonderanno le funzioni di assistenza, didattica e ricerca, per costruire sinergicamente il valore salute Patient centred. Un progetto di cure e assistenza che passa attraverso la rotazione di 15 unità operative universitarie che avranno una connotazione chiara attraverso il personale che arruolerà l’ateneo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza