Chiusa la parentesi delle Commissioni, attraverso la nomina dei presidenti e, ancor prima, la fase riguardante l’assegnazione di alcune deleghe ai consiglieri, sembra svanire l’idea del rimpasto di giunta.
Rilancio dell’azione amministrativa da più parti richiesto ma che, al momento, il sindaco non ritiene urgente. «Si farà – asserisce Franz Caruso – ma non nell’immediato. Abbiamo altre priorità da affrontare». Taglia corto il primo cittadino, allontanando le prospettive di una riunione di maggioranza, impegnata, in queste settimane, a ricucire talune beghe interne sorte soprattutto dopo le elezioni alla Provincia, rispetto alle quali Palazzo dei Bruzi ha espresso cinque candidature, frammentando il voto e portando in piazza 15 Marzo un solo delegato comunale, Giuseppe Ciacco, espressione del Pd ma collocato nella lista riconducibile all’inquilino del Municipio.
Il mancato dialogo tra i componenti della coalizione, però, ha provocato una spaccatura proprio nei democrat, con tre esponenti del partito pronti a traslocare in un gruppo consiliare da loro stessi formato, “Democrazia e Partecipazione”. Francesco Graziadio, Aldo Trecroci e Gianfranco Tinto, ai quali non piace l’etichetta di dissidenti.
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