Chiesti oltre duecentosessant’anni di carcere per la cosiddetta “Nuova famiglia di San Vito”. Al termine della requisitoria, ieri mattina, il pubblico ministero antimafia Corrado Cubellotti ha sgranato a uno a uno i nomi dei ventotto imputati del processo, istruito dall’operazione antimafia denominata “Overture” – scattata alla fine di giugno del 2020 – che ha fatto luce su quello che ormai era definito “il sistema”. Un termine, quest’ultimo, che delineava (secondo le intercettazioni telefoniche) il nuovo assetto, col superamento delle logiche dei clan, della criminalità organizzata bruzia. Il lungo elenco inizia con Claudio Altomare per il quale sono stati chiesti 4 anni e prosegue con Francesco Amendola, 2 anni; Gaetano Bartone, 12 anni e 6 mesi; Dimitri Bruno, 1 anno e 6 mesi; Giuseppina Carbone, 12 anni e 4 mesi; William Castiglia, 6 anni; Egidio Cipolla, 12 anni e 4 mesi; Silvio Donato, 4 anni; Alessandro Esposito, 4 anni; Mario Esposito, 5 anni; Alfonsino Falbo, 30 anni; Manuel Forte, 16 anni e 10 mesi; Massimo Fortino, 2 anni; Alfredo Fusaro, 4 anni e 2 mesi; Gianfranco Fusaro, 16 anni e 2 mesi; Riccardo Gaglianese, 30 anni; Luca Imbrogno, 4 anni; Massimo Imbrogno, 22 anni; Vittorio Imbrogno, 10 anni e 10 mesi; Vincenzo Laurato, 18 anni; Francesco Le Piane, 4 anni; Carmine Lio, 6 anni; Pietro Mazzei, 6 anni; Umberto Mazzei, 4 anni; Ottavio Mignolo, 10 anni e 4 mesi; Cesare Quarta, 12 anni e 8 mesi; Gianfranco Sganga, 12 anni; Gianluca Stocchetti, 2 anni. Secondo le risultanze investigative il gruppo criminale era stato organizzato da Gianfranco Sganga all’indomani della sua scarcerazione (nel dicembre del 2016). Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza