Un incubo durato quasi tre lustri. La Corte di Appello di Catanzaro ha assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” il medico psichiatra ed ex direttore di “Villa Verde” Luigi Arturo Ambrosio e lo psichiatra Franco Antonio Ruffolo finiti a giudizio per effetto di una indagine condotta dalla magistratura antimafia negli anni scorsi. I due imputati, che si sono sempre protestati innocenti, sono stati difesi: Ambrosio dagli avvocati Franco Sammarco e Innocenzo Palazzo; e Ruffolo dagli avvocati Enzo Belvedere, Anna Maria Domanico e Carlo Monaco. La vicenda giudiziaria che, nel 2022, s’era conclusa in prima istanza con la condanna di entrambi, riguardava l’ipotesi di reato di concorso esterno con la cosca Forastefano di Cassano. Una cosca che, secondo l’originaria tesi di accusa ora smentita, sarebbe stata avvantaggiata dalle condotte degli imputati attraverso la redazione di false perizie attestanti la incompatibilità con il regime carcerario di alcuni suoi esponenti. La tesi prospettata dalla pubblica accusa non è stata peraltro recepita dal sostituto procuratore generale presente in secondo grado che ha, a sua volta, concluso per l’assoluzione di Ambrosio e Ruffolo. Soddisfazione è stata espressa dai difensori degli imputati i quali furono pure sottoposti, 13 anni addietro, a misure restrittive della libertà personale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza