Cosenza, il presidente dei costruttori edili Giuseppe Galiano alle istituzioni: «Imprese pagate con grave ritardo»
Il settore dell’edilizia si avvia ad affrontare una fase difficile. Dopo il recente decreto di regolamentazione dei bonus e in vista della prevista scadenza 2026 per i lavori del Pnrr, mancano nel comparto prospettive solide per il futuro. Ne parliamo con il presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) della provincia di Cosenza, Giuseppe Galiano. Presidente Galiano il quadro del futuro è tutto da ridisegnare? «Chiusa la stagione della cessione dei crediti, occorre fare una riflessione attenta e ponderata su un riordino generale dei bonus che sappia tenere nel dovuto conto le previsioni della direttiva europea sulle cosiddette Case Green. Quello che serve al settore delle costruzioni ed alla filiera che lo stesso sottende è una visione di politica industriale stabile con un respiro di lungo periodo grazie alla quale poter contare su certezze ed affidabilità, senza l’alea dei cambiamenti continui». È come può essere garantita questa affidabilità? «Per affrontare in maniera efficace la nuova e sentita frontiera della rigenerazione urbana serve una gestione organica degli strumenti urbanistici ed edilizi che vale la pena ricordare sono vigenti in Italia da oltre 70 anni e che hanno necessità ed assoluta urgenza di essere riformati e riscritti, come il testo unico dell’edilizia e la stessa legge urbanistica». Con i fondi del Pnrr le cose come sono messe? «Il settore dell’edilizia, nella sua accezione più ampia, potrà contare, almeno fino al 2026 sui fondi del Pnrr. La rimodulazione di più di metà di tali investimenti ha comportato la cancellazione di alcuni interventi per i quali erano state riscontrate criticità. In questa ottica è da apprezzare lo sforzo messo in atto dal Governo che ha garantito la loro copertura finanziaria. È stata così accolta, infatti, una richiesta più volte formulata dall’Ance tesa a evitare il definanziamento dei progetti usciti dal Piano ed in particolare gli investimenti medio-piccoli destinati ai comuni. Nella stessa misura, a causa dell’introduzione di meccanismi di riprogrammazione o definanziamento pressoché automatici degli investimenti che faranno registrare ritardi nei cronoprogrammi, esprimiamo grande preoccupazione per il rischio di sostanziale perdita di efficacia della strategia pluriennale di rilancio degli investimenti. Risulta di tutta evidenza, infatti, che l’introduzione di questi meccanismi accresce il rischio di riduzione degli investimenti in un contesto di prevedibili politiche di bilancio restrittive per effetto del ritorno al rispetto dei vincoli imposti dal Patto di stabilità». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria