Ex tirocinanti cosentini in presidio permanente: “Nonostante gli emendamenti siamo ancora a un punto fermo”
"Noi ex tirocinanti dei Ministeri della Cultura e della Giustizia, esclusi ingiustamente in seguito al concorso per 1956 tirocinanti, nonostante il primo passo sia stato compiuto, ci ritroviamo ancora oggi in preda alla preoccupazione e nella totale insicurezza sul nostro avvenire", affermano i rappresentanti dell'Usb in una nota. "Dopo l’irragionevole esclusione abbiamo fatto di tutto per far sentire la nostra voce chiedendo più volte supporto alla classe politica. Molti tentavi fondati sulla presentazione di emendamenti su vari DL in tema di lavoro sono falliti, in quanto accantonati, bocciati o dichiarati inammissibili. Dopo quasi un anno di lotte e manifestazioni, realizzate con il supporto del sindacato USB, l’approvazione dell’emendamento 19.13 posto sul decreto Sud (DL 124/2023), avvenuta il 26 ottobre 2023, ci aveva ridato la speranza di una seconda chance per ottenere una contrattualizzazione. Il secondo passo verso la risoluzione della nostra vertenza è costituito dall’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri mediante il quale si individuano le unità di personale da assegnare ai Ministeri della Cultura e della Giustizia. Si tratta di un passaggio essenziale grazie al quale si potrà procedere finalmente alla stesura del nuovo bando. La costruzione del D.P.C.M. è subordinata alla comunicazione ufficiale al Dipartimento della funzione pubblica, da parte dei Ministeri interessati, delle unità di personale richieste per ciascun profilo. Ad oggi, a distanza di più di quattro mesi dall’approvazione dell’emendamento, le suddette comunicazioni non risultano ancora pervenute e, pertanto, del D.P.C.M. non vi è neanche l’ombra. La procedura risulta bloccata per i soliti cavilli burocratici o per qualche ragione a noi sconosciuta. Ben 266 famiglie sono senza nessun sostegno economico da dicembre 2021, siamo veramente stanchi ed esasperati. Data la gravità della situazione, annunciamo a partire da oggi, mercoledì 10 aprile, la costituzione di un presidio permanente presso la Prefettura di Cosenza, in Piazza XI Settembre, sempre mediante il sostegno del sindacato USB. Il presidio permanente continuerà fino a Venerdì, giorno in cui saremo ricevuti presso gli uffici della Prefettura di Cosenza e la vertenza andrà avanti fino a quando non avremo la certezza che i Ministeri della Cultura e della Giustizia abbiano trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica i dati necessari all’emanazione del D.P.C.M. Stiamo semplicemente chiedendo l’attuazione di una norma già esistente e non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci perché si tratta del nostro futuro. Chiediamo, quindi, che le procedure possano proseguire e che ci sia permesso di ottenere il lavoro e la dignità per i quali stiamo lottando da anni".