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Blitz nel carcere di Corigliano Rossano, rinvenuti droga e quindici smartphone

La casa circondariale di contrada Ciminata Greco continua ad avere numerose falle nella sicurezza. Nei mesi scorsi sono stati sequestrati cento telefoni cellulari

Fumo, cocaina e cellulare da poter utilizzare comodamente restando sdraiati sul letto. L’immagine potrebbe rimandare a qualche sceneggiatura di film sulle famiglie dei narcos, peccato che quanto descritto avviene in un carcere. È il reclusorio di Corigliano Rossano da tempo al centro di sconcertanti episodi, da un lato di violenza contro gli agenti della polizia penitenziaria, dall’altra di falle enormi nel sistema di sicurezza e controllo visto che all’interno delle celle riesce ad arrivare di tutto, dalla droga ai telefonini. Un quadro allarmante, contro cui però pare non si stia prendendo alcun provvedimento. L’ultima operazione di polizia risale alla giornata di lunedì scorso. Nel corso delle attività di controllo, condotte con l’ausilio delle unità cinofili della Polizia Penitenziaria, è stata rinvenuta della droga di vario tipo. In particolare, un panetto di fumo e altra sostanza stupefacente, molto probabilmente cocaina. Oltre alla droga, sono stati rinvenuti ancora una volta dei telefoni cellulari, pare una quindicina. Situazioni ormai quasi di abitudine, sia nel penitenziario rossanese che in altri istituti del nostro Paese. Ciò che sconcerta maggiormente è come sia possibile che circolino ancora degli smartphone tra i detenuti se solo pochi mesi fa si è assistito ad una operazione che ha portato al sequestro nel solo carcere di contrada Ciminata Greco di oltre 100 telefoni cellulari, mentre in un caso un detenuto era stato beccato mentre parlava tranquillamente al telefono nella propria cella. Anche per ciò che riguarda la diffusione delle sostanze stupefacenti non era sfuggito che poco tempo addietro gli agenti della penitenziaria avevano trovato nel corridoio che porta alla sala dei colloqui una bustina contenente sostanza stupefacente, forse gettata li da qualche visitatore che alla vita dei cani antidroga ha avuto paura e l’ha gettata via per disfarsene.

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