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Sanità a Cosenza, assistenza insoddisfacente tra liste d'attesa e rinuncia alle cure

Il sistema-salute sprofonda in una vertigine di paura. Gli ospedali pubblici non sono più in grado di garantire cure e assistenza certa ai cittadini. La carenza cronica di personale medico e paramedico, che si è dilatata negli anni non ha consentito di mantenere sani e forti i servizi assistenziali. La fuga degli infermieri strumentisti (i “ferristi”, ndr) dalle sale operatorie dell’“Annunziata” costituisce solo l’ultimo capitolo di un romanzo del viaggio mai lineare di una sanità che non assomiglia, ormai, più a niente dopo 13 anni di commissariamento. E quell’inascoltato diritto alle cure che viene legittimamente rivendicato dai cittadini alimenta l’esodo dei nuovi profughi del sistema sanitario. Del resto, le spese per la mobilità passiva sono tornate a superare i 300 milioni di euro per una Calabria che in generale resta ai margini nell’offerta di cure e assistenza. Un profilo allarmante confermato dal Rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile in Italia), pubblicato dall’Istat. Un dossier che, pur evidenziando miglioramenti nel 2023, rispetto al 2019 (limite di riferimento pre-pandemia), continua a seguire la corrente di tempesta. Resta ancora pesante la rinuncia alle prestazioni sanitarie, indicatore che contribuisce a riconoscere il livello di equità nell’accesso ai servizi sanitari. E il mancato accesso alle visite mediche o ad accertamenti diagnostici ritenuti necessari nell’arco dell’anno 2023 è il riflesso negativo di problemi economici o di caratteristiche dell’offerta, dalle lunghe liste di attesa alle difficoltà a raggiungere i luoghi di erogazione della prestazione. Rispetto al 2019 la regione ha ridotto di quasi il 3% la quota complessiva di rinuncia alle cure. Ma la quota di assistiti che non hanno la possibilità di affrontare la malattia attraverso il ricorso all’assistenza sanitaria resta ancora alto. Secondo l’Istituto di Statistica di Stato almeno 8 cittadini su 100 hanno rinunciato alle cure nell’ultimo anno.

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