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Mattarella lascia Calabria, dopo le visite alle eccellenze di Mongrassano e Castrovillari: “Inaccettabile ogni singola morte sul lavoro. Nord e Sud? Assieme”

È il giorno della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mongrassano è stata la  prima tappa della sua visita in Calabria per la Festa del lavoro e dei lavoratori 2024. La trasferta calabrese del Capo dello Stato è poi proseguita a Castrovillari.

Bambini e ragazzi delle scuole con bandiere tricolori e le loro insegnanti hanno atteso l’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Mongrassano. La cittadina della Valle dell’Esaro ospita la sede della Gias, storica azienda specializzata nel trattamento e nella produzione di alimenti surgelati, guidata da Gloria Tenuta che nel 2018 è stata nominata Cavaliere del Lavoro proprio da Mattarella. Il presidente, accompagnato dalla prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella, è stato accolto dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, dalla presidente della Provincia Rosaria Succurro e dal sindaco di Mongrassano Ferruccio Mariani. All’entrata dell’azienda, Mattarella è stato salutato dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone e dalla presidente della Gias Gloria Tenuta.

«Davvero un piacere festeggiare con voi il Primo Maggio», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i lavoratori della Gias. «Siamo orgogliosi di aver fatto visitare la nostra azienda al capo dello Stato - ha commentato Tenuta -. È per noi un’emozione immensa perché finalmente si parla del nostro territorio in chiave positiva ed emerge la parte produttiva della Calabria, un aspetto troppo spesso celato». Il presidente Mattarella ha visitato una linea di produzione di vegetali senza interruzione di continuità, dalla raccolta della materia prima alla trasformazione, cottura, surgelazione e imbustamento. Inoltre, ha visitato una parte dell’azienda dedicata al confezionamento di piatti misti e contorni. Ai lavoratori, emozionatissimi per l’incontro, il capo dello Stato ha rivolto l’invito ad andare avanti. Nel corso della sua visita, l’azienda ha donato a Mattarella una targa con incisa la scritta «Fondati sul lavoro» a ricordo dell’incontro e per testimoniare la passione e l’impegno quotidiano dei lavoratori.

Al presidente della Repubblica è stato consegnato un presente anche da parte di Confindustria Cosenza che ha così voluto ringraziare Mattarella per avere accolto l’invito a visitare le due realtà industriali del Cosentino con una scultura che rappresenta proprio la Calabria produttiva. La scultura è stata ideata e realizzata nei laboratori della gioielleria Scintille Montesanto di Cosenza. L'opera è ispirata alla tecnica della scomposizione cara a Umberto Boccioni: pittore, scultore e scrittore nato a Reggio Calabria ed esponente di spicco del futurismo. L’idea è stata quella di rappresentare visivamente il rapporto tra oggetto e spazio provando a restituire in maniera immediata che la Calabria è terra di filosofi come Tommaso Campanella, Gioacchino da Fiore e Bernardino Telesio; così come di cultura contadina e sguardo al futuro tra tradizione e innovazione. Il capo dello Stato all’uscita dallo stabilimento è stato salutato dai dipendenti della Gias e si è trasferito in auto a Castrovillari per la visita alla cooperativa Assolac - Associazioni latte calabresi, leader in Calabria per la raccolta e commercializzazione del latte vaccino.

La visita a Castrovillari


Successivamente il presidente Mattarella si è trasferito a Castrovillari, dove è stato accolto dal governatore Occhiuto, dal prefetto Ciaramella, dal presidente della Provincia Succurro e dal sindaco di Castrovillari Lo Polito, per visitare un’altra importante realtà del distretto agroalimentare cosentino, lo stabilimento Assolac-Granarolo. Anche questa è un’eccellenza calabrese che ha il suo inizio nel 1956 per volontà di un nucleo di produttori decisi a dare vita ad una rete per la raccolta, la trasformazione e la distribuzione del latte fresco nella provincia di Cosenza. E che oggi ha circa cinquanta dipendenti e 47 allevatori conferitori che fanno parte di una cooperativa che aderisce a Granlatte con una filiera completa che va dall’allevatore al punto vendita. In particolare questo è il polo più importante del sud per il latte a marchio Granarolo Centrale di Calabria La Perla. Proprio nei giorni scorsi è stato sottoscritto dal presidente Camillo Nola e dai rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil il contratto aziendale integrativo che avrà la durata di tre anni.

Il presidente Mattarella, nel suo intervento, parlando dalla Calabria in vista della Festa del Lavoro, ha affermato: «Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce. Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale - ha aggiunto - perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e di qualità. Il lavoro è libertà. Anzitutto libertà dal bisogno; e strumento per esprimere sé stessi, per realizzarsi nella vita. Gli straordinari progressi della scienza e della tecnica per migliorare la qualità e la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, devono essere sempre indirizzati alla tutela dell’integrità delle persone, dei loro diritti. A partire dal diritto al lavoro. Il lavoro deve essere libero da condizionamenti, squilibri, abusi che creano emarginazione e dunque rappresentano il contrario del suo ruolo e del suo significato. Fattori che rappresentano pesanti impedimenti al cammino dell’intera società. Il rilievo umano e costituzionale del lavoro deve spingere le istituzioni a ogni livello, e con esse tutti gli attori economici e sociali, a non sentirsi mai appagate fino al conseguimento di una piena buona occupazione. I dati sull'occupazione registrano nel loro insieme una crescita significativa. Il trend positivo riguarda larga parte d’Europa, Italia in testa, e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi. E’ una buona notizia che siano aumentati i posti di lavoro, e anche i contratti a tempo indeterminato. Lo è anche la crescita del lavoro femminile. Naturalmente non dobbiamo dimenticare le disparità sociali e territoriali che perdurano; gli esclusi; il fenomeno dei lavori precari e sottopagati. Il basso livello retributivo di primo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che induce tanti di loro a recarsi all’estero a migliori condizioni».

Il presidente ha anche sottolineato che perdurano «le difficoltà di chi sopporta una disabilità, il peso degli oneri di assistenza che non di rado spingono nel bisogno anche famiglie di chi un lavoro ce l’ha. Gli indicatori positivi della congiuntura devono incoraggiarci a proseguire con intelligenza nel senso di una crescita economica fondata su equità e coesione. Il distretto agro-alimentare del Cosentino oltre a essere un fondamentale generatore di risorse per il territorio e per l’economia calabrese, è un timone che può contribuire a orientare lo sviluppo. Il comparto agroalimentare ha ruolo e peso cruciale nella nostra economia. Per la quantità di ricchezza che produce e che redistribuisce attraverso il lavoro. Per la sua qualità - che è parte di rilievo della qualità e del gusto italiani - e che concorre all’identità e alla cultura stessa del Paese. Nella storia repubblicana dal confronto tra istituzioni e parti sociali sono giunte spinte importanti per il progresso, per la definizione e la diffusione dei diritti, per l’ammodernamento delle stesse imprese. I corpi intermedi sono un elemento caratterizzante del disegno della nostra Costituzione e recano beneficio all’Italia. Il movimento sindacale - portatore di valori democratici - è interlocutore insopprimibile per lo sviluppo di una fruttuosa contrattazione collettiva, di settore e aziendale». I sindacati sono essenziali «affinché il welfare - elemento base dei diritti di cittadinanza - non smarrisca il suo carattere universalistico. Per una crescita equilibrata dei salari, che rimuova una stagnazione che pesa sulla vita delle famiglie, a differenza di quanto avviene in altri Paesi dell’Unione Europea. Per rendere più forte l’intero sistema nell’affrontare la sfida dell’innovazione. Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. E’ appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale. Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione - ha aggiunto - recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». Le parole del capo dello Stato sono state sottolineate da un applauso.

Mattarella ha poi posto l'accento sulla questione ambientale: «La vostra esperienza fa, inoltre, comprendere come la valorizzazione della produzione agricola sia strettamente connessa e integrata con il rispetto del valore della terra, con il riequilibrio ambientale. Agricoltura e ambiente vanno di pari passo: è il settore primario. La sostenibilità rafforza i prodotti, migliora i territori, dunque la vita delle comunità. Più alti standard nella sicurezza, nell’impatto sul suolo, sull'aria, sulla qualità degli alimenti, accrescono il benessere, la vivibilità. Occorre inserirsi con sagacia nelle direttrici che hanno valore strategico per il futuro dell’Europa. La transizione ambientale e quella tecnologico-digitale richiedono di essere pronti agli appuntamenti. Abbiamo la capacità di guidare e progettare i processi di innovazione: possiamo averne l’ambizione. L’Europa - e in essa l’Italia - deve essere protagonista a livello globale. Il Mezzogiorno d’Italia è parte dell’Europa. Ed è decisivo per il suo futuro, insieme ai vari Sud del Continente. Il Mezzogiorno d’Italia - ha aggiunto - è una realtà complessa, non certo uniforme. Le sue potenzialità, le sue vocazioni, i suoi problemi non sono riassumibili in un’analisi semplificata. Vi sono eccellenze e grandi divari. Le Regioni meridionali dispongono oggi di un reddito che non raggiunge quello di altre aree nazionali. Per alcuni aspetti i loro cittadini fruiscono di servizi meno efficienti. Nel Meridione il tasso di occupazione è più basso rispetto al Centro e al Nord. Donne e giovani pagano un costo elevato e sono tanti coloro che, a malincuore, lasciano la loro terra d’origine, accentuando un rischio di spopolamento che andrebbe, invece, frenato. Per rispetto del valore, della storia e del futuro di quei territori. E' ben noto che il lavoro è una delle leve più importanti di progresso, di coesione sociale. Per le famiglie italiane ha costituito il vettore principale del miglioramento sociale nei decenni trascorsi. Con l’istruzione, con la manifattura, con i servizi, ora con le nuove attività basate sul digitale, il lavoro è l’ascensore sociale che rende la nostra una società aperta e libera. Viviamo, da qualche tempo, una stagione in cui questo meccanismo appare inceppato, una stagione in cui le condizioni di partenza determinano distanze non facilmente recuperabili, a scapito dei giovani che provengono da condizioni sociali più deboli. Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. E’ appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale. Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione - ha aggiunto - recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». Le parole del capo dello Stato sono state sottolineate da un applauso.

Basta sfruttare migranti, vigilare su capolarato

«Nella filiera agricola riveste grande incidenza il tema dell’immigrazione. I lavoratori migranti sono parte essenziale della produzione agricola e delle successive trasformazioni dei suoi prodotti. Ma, in alcuni casi, aree grigie di lavoro - che confinano con l’illegalità, con lo sfruttamento o addirittura se ne avvalgono - generano ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. E offrono spazi alle organizzazioni criminali. Vigilare è, quindi, un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono, in alcuni casi, scaraventati i lavoratori stagionali, talvolta senza nome né identità. Siamo una Nazione che ha conosciuto i drammi e le sofferenze degli emigranti e avvertiamo il dovere di rifiutare di riviverli al contrario. La gestione legale dell’immigrazione rappresenta una priorità. L’Italia e l’Europa hanno la forza per affrontarla compiutamente. Purtroppo, è mancata fin qui, tra i Paesi dell’Unione, la lungimiranza e la necessaria solidarietà. L’auspicio - e, in parte significativa, anche la constatazione - è che stia maturando una maggiore consapevolezza. Le recenti decisioni assunte in sede di Unione Europea, ancorché incomplete, hanno segnato l’avvio di un nuovo percorso, con il risultato di grande rilievo di aver finalmente superato l’insostenibile accordo di Dublino. Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse è inaccettabile». «Abbiamo tanta strada da fare - ha concluso Mattarella - e disponiamo delle risorse morali e materiali per preparare il futuro senza cedere alla paura o alla sfiducia».

Foto Francesco Arena

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