Analizzando le nuove intercettazioni depositate dalla Dda nell’ambito del processo “Athena” cominciato lunedì nell’aula bunker di Catanzaro e riferite alla latitanza di Leonardo “Nino” Abbruzzese e Francesco Abbruzzese “Cicciotto” emergono nuovi elementi utili a interpretare sia gli ultimi atti intimidatori avvenuti nella Sibaritide sia l’attuale composizione dello scacchiere dei clan della Sibaritide dopo le ultime inchieste della Dda di Catanzaro. I due, infatti, quando scatta il blitz il 30 giungo dello scorso anno non vengono rintracciati e si sottraggono al provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale di Catanzaro perché già fuga dopo il pestaggio ai danni di due africani residenti a Cassano. Oltre alle prime dichiarazioni del pentito Gianluca Maestri raccolte dalla Dda sul traffico di droga tra Cassano e Cosenza, tra le prime carte depositate nel corso della celebrazione dell’udienza preliminare dove sono comparsi gli 80 indagati con i rispettivi collegi difensivi, ci sono anche una serie di intercettazioni e nuove risultanze investigative emerse dalla latitanza dei due Abbruzzese. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza