Prima l’alcol e la droga, poi l’accoltellamento. Un tentato omicidio quello della notte di giorno 8 maggio scaturito dall’assenza di autocontrollo della 39enne Silvia Santos Maria do Soccorro. Solo grazie a un vicino, un appuntato scelto della guardia di finanza che era presente nel palazzo e che ha avvertito i Carabinieri, Francesco Di Santo, non è morto dissanguato. Emerge nelle otto pagine dell'ordinanza di arresto e di misura coercitiva personale in carcere del Gip a carico della donna italo-brasiliana. Non ci sarebbe inoltre stata nessuna richiesta di soccorso della 39enne nonostante la gravità delle ferite inferte al compagno.
Ed è per tale motivo che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola, Roberta Carotenuto, ha lasciato in carcere la donna e convalidato l’arresto.
Scrive il Gip come: «L’idoneità in concreto e la volontà omicida si trae agevolmente dall’analisi delle lezioni rinvenute sul corpo di Di Santo. La sede e l’entità delle lesioni consentono altresì di formulare allo stato un positivo giudizio circa la sussistenza del dolo di omicidio».
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