Nuova truffa agli anziani. E questa volta è stato attuato un nuovo stratagemma per raggirare la vittima. Per quanto ingegnosa risulti l’idea, l’azione è sempre più miserabile e non si ferma neanche davanti agli affetti più cari e ai ricordi di una vita. La storia giunge da Rossano dove una signora di 70 anni è stata fermata da un auto grigia con a bordo due persone di nazionalità straniera. Questa volta niente finti carabinieri e niente richiesta di soldi per liberare il congiunto arrestato in caserma. L’azione è ancora più subdola. I due chiedono alla signora se conosce o può indicare una oreficeria nelle vicinanze o una sua di sua fiducia, poiché i due devono acquistare un anello. Nel mentre, notando due fedi nuziali al dito della donna, i due chiedono come mai ne indossasse più di una. La signora ha spiegato, come è facile intuire per le tradizioni dalle nostre parti, che una era sua e l’altra del marito deceduto. A ciò aggiunge che all’interno ci sono delle incisioni con nome e data del matrimonio. Dai due in macchina partono quindi una serie di complimenti per i monili della settantenne. Dopo i complimenti arriva la richiesta di poterli ammirare da vicino. La donna, presa alla sprovvista e agendo in buona fede, si sfila le fedi e le porge ai due sconosciuti che nel frattempo le porgono carta e penna chiedendo di scrivere il nome della località in cui si trovano perché non sono del posto. Poi le restituiscono le fedi. È stato un attimo e la truffa era già andata in porto. Una volta rientrata a casa la signora scopre che le fedi non erano le sue, ma due falsi, ossia due anelli in metallo. Ad accorgersi del raggiro è stata la nuora che insospettita dal singolare racconto della suocera ha voluto vedere le fedi scoprendo che non vi erano più le incisioni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza