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'Ndrangheta, maxiblitz a Cosenza: nessun indagato risponde al gip

Si attende la decisione del gip sulle misure cautelari della maggior parte degli indagati finiti nel maxiblitz dei giorni scorsi che ha interessato 142 persone appartenenti e vicine ai clan del Cosentino. In questi giorni si sono svolti gli interrogazioni di garanzia, che sono proseguiti anche nella giornata di oggi. Quasi tutti si sono sempre avvalsi della facoltà di non rispondere e solo qualcuno ha rilasciato dichiarazioni spontanee senza però rispondere alle domande del gip.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di diversi reati tra cui associazione di tipo 'ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, nonchè altri reati, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose. Tra questi è finito nella rete degli inquirenti anche un finanziere, Enrico Dattis, nei confronti del quale è stata disposta la sospensione dal pubblico servizio.
Il blitz ha riguardato diversi esponenti della storica cosca Lanzino-Patitucci e del clan degli Zingari operanti anche sullo Ionio e sul Tirreno cosentino. Sono finiti sotto la lente della Dda di Catanzaro anche Michele Di Puppo e Adolfo D’Ambrosio ritenuti dagli inquirenti esponenti di spicco dei clan cosentini. Determinanti ai fini dell’inchiesta le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. I pentiti hanno raccontato come i clan cosentini e le nuove leve delle organizzazioni criminali gestivano il traffico della droga e le estorsioni. Le difese degli indagati sono pronte a ricorrere al Tribunale del Riesame. Intanto, proseguono le indagini della Dda di Catanzaro.

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