Cosenza

Venerdì 18 Ottobre 2024

Dipendente di Cosenza licenziata nel Pd. «Chi pagherà? Il Nazareno»

La trama della dipendente licenziata e non pagata passa dalla cruna di giorni decisivi. Sui nuovi fili dell’alta tensione viaggia l’ansia del Pd che rischia di perdere la faccia proprio alla vigilia del voto per l’Europa. Col ferro già caldo nella fornace elettorale si teme per le conseguenze. «Chi ha sbagliato in questa storia? Tutti. Ma più di tutti le responsabilità non dovete cercarle qui, a Cosenza. Vittorio Pecoraro ha ragione, il partito locale non amministra più soldi. Del resto, basta tornare indietro nel tempo per capire quello che è realmente accaduto». Spifferi che risalgono direttamente dal quartier generale del Pd. Negli ambienti dem locali tutti sapevano ma nessuno si è mosso. Conoscevano le difficoltà della “compagna”, una donna sola, vedova da sette anni con una figlia da tirar su, che rivendicava il riconoscimento dei sacrifici degli ultimi due anni del suo lavoro. Tra stipendi non pagati e Tfr il totale si aggira intorno ai 12mila euro. Il Pd sapeva e non ha fatto nulla. Anzi, ha provato persino ad andare contromano facendo opposizione all’ingiunzione ordinata dal giudice. Un ricorso che è stato rigettato dal Tribunale di Cosenza il 2 febbraio di quest’anno. L’ex dipendente della Federazione dem sopravvive grazie al sussidio da poco più di 500 euro che l’Inps garantisce a chi non ha più un lavoro. Ma si tratta di aiuto a tempo determinato. Per questo ha deciso di chiedere aiuto alla Cgil che le ha messo a disposizione, Marco Oliverio, un bravo avvocato. Le responsabilità, però, non sono tutte del partito locale. Dopo l’introduzione del tesseramento online, i denari delle iscrizioni finiscono tutti nelle casse centrali. Poi, il contabile del Nazareno storna il 50% e lo spedisce a Cosenza. Ma dei fondi della campagna del 2023 in Federazione non hanno ancora visto un centesimo. Dunque, basterebbe sbloccare quelle somme per poter onorare il debito con l’ex lavoratrice, e chiudere la scomoda parentesi. La Schlein? Il capo politico del Pd conosce il caso ma non è intervenuto. È stata la stessa dipendente licenziata a scrivere per ben due volte alla segretaria nazionale, senza ricevere alcuna risposta da Roma. Un silenzio che, evidentemente, ha fatto crescere il risentimento esasperando i toni della vicenda fino alla resa dei conti giudiziaria. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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