I giochi sono chiusi. La storia del calciatore “bello e impossibile” trovato cadavere in una sera d’autunno del 1989 sulla Statale 106 ionica, s’avvia a una conclusione giudiziaria. La Corte di assise di Cosenza ha infatti fissato le date per la requisitoria del pm Luca Primicerio, le conclusioni della parte civile, rappresentata dall’avvocato Fabio Anselmo e per le arringhe dei difensori Rossana Cribari, Angelo Pugliese e Pasquale Marzocchi. A luglio si deciderà il futuro di Isabella Internò, ex fidanzata del centrocampista del Cosenza Denise Bergamini - amatissimo dalla tifoseria - morto in circostanze sospette il 18 novembre (era sabato) di 35 anni fa. La donna, finita a giudizio con l’ accusa di concorso in omicidio, si trovava in compagnia dell’atleta con il quale, a bordo di una Maserati, s’era spostata dal cinema di Rende, nel quale Bergamini stava vedendo un film insieme ai compagni di squadra, raggiungendo la periferia di Roseto Capo Spulico. I due non stavano più insieme e quello doveva essere una sorta d’incontro chiarificatore. La Internò ha sempre raccontato che il calciatore, a un certo punto, dopo essersi fermato in un parcheggio, scese dall’auto lanciandosi sotto un camion che stava sopraggiungendo, Dunque, secondo la versione resa dall’odierna imputata e mai cambiata nel corso degli anni, Denis si tolse la vita. La famiglia Bergamini, però, non ha mai creduto alla ipotesi del gesto autodistruttivo ritenendo, al contrario, che il congiunto fosse stato ucciso e che, per nascondere la consumazione del delitto, fosse stata messa in piedi una messinscena. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza