La centrale Enel di Rossano, struttura che ha dato enorme possibilità di sviluppo alla città bizantina ed all’intero comprensorio, a partire dagli anni 60, grazie anche alle occasioni lavorative di cui hanno potuto godere famiglie e cittadini nella veste di dipendenti diretti del colosso energetico, ma anche di lavoratori dell’indotto, è in avanzato stato di demolizione, mentre manca attualmente un progetto alternativo per lo sfruttamento della grande area occupata dalla struttura industriale e sue pertinenze.
Dopo il fallimento del progetto di insediamento di un impianto per la produzione di idrogeno green, su cui pendeva un cospicuo finanziamento per la realizzazione del quale avevano trovato convergenza sia il Comune che i sindacati, si sta assistendo allo smantellamento delle strutture presenti sull’area di contrada Cutura che si affaccia sul mare. Tra non molto saranno abbattute anche le ciminiere, alte 200 metri, segno tangibile di riconoscimento del territorio di Corigliano Rossano visibili sia dall’orizzonte marino che da lunghissima distanza dalla terraferma in pianura e dalle montagne. Sembra infatti che la demolizione delle torri, debba avvenire entro un anno e mezzo circa, con speciali attrezzature che inizierebbero la demolizione dall’altro mentre i materiali che cadrebbero giù sarebbero utilizzati per attività di consolidamento e riempimento. Rimarrebbero in piedi solo due impianti di turbogas che rimarrebbero disponibili per Terna in caso di necessità di energia elettrica.
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