Castrovillari, l'attivista curda Maysoon Majidi inizia lo sciopero della fame in carcere. Corbelli (Diritti Civili): “S'intervenga”
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 30 anni impegnato sul tema dei diritti umani, esprime “solidarietà e chiede la immediata scarcerazione, con la concessione dei domiciliari, dell’attivista curda per i diritti delle donne, Maysoon Majidi, 28 anni, che ha iniziato oggi lo sciopero della fame, nel carcere di Castrovillari, dove è detenuta da 5 mesi perché accusata, dalla Procura della Repubblica di Crotone, di essere una scafista”. Corbelli chiede che, “in attesa che si faccia chiarezza su questa vicenda, venga consentito a questa giovane donna, fuggita dal suo Paese perché perseguitata dal regime ultraconservatore degli ayatollah, di uscire immediatamente dalla casa circondariale della città del Pollino. Non ci sono motivi validi e ragioni cautelari che possano giustificare la permanenza in prigione della giovane attrice e regista curda iraniana che continua a con forza e disperazione a dichiarare la propria innocenza rispetto alle accuse che gli vengono formulate. La vicenda è grave e inquietante perché questa donna continua ad essere detenuta nonostante chi l’ha indicata (due testimoni, un iraniano e un iracheno) di essere 'aiutante del capitano', perché avrebbe portato dell’acqua ai migranti, abbia poi chiarito di non averla mai accusata e che le loro parole sono state tradotte male. Testimoni che non sono poi mai più stati sentiti perché dichiarati irreperibili dalla giustizia italiana a differenza invece degli inviati di un popolare programma televisivo nazionale Le Iene) che li hanno, con facilità, rintracciati all’estero, esattamente in Germania e Inghilterra, raccogliendo la loro conferma di non aver mai accusato Maysoon. Alla donna curda, che in carcere ha perso 14 chili, sono stati negati anche i domiciliari. Se queste sono le testimonianze e le circostanze oggettive come si può continuare a tenere reclusa questa donna che oltre a gridare la propria innocenza chiede anche di essere giudicata dal Tribunale del Riesame di Catanzaro? Nel rispetto dello Stato di Diritto e del principio di presunzione di innocenza questa giovane attivista iraniana deve essere immediatamente scarcerata”.