Dopo il clamore mediatico sul Psc, dettato dalla decisione dei commissari di rimettere, sostanzialmente, la “palla al centro” cosa può accadere, oggi, all'edilizia rendese? Ed alla visione urbanistica cittadina del futuro? I commissari pare stiano valutando seriamente la possibilità di riavviare l'iter amministrativo. Ovviamente serve ed occorre un aiuto tecnico e professionale. Nuovi tecnici? Probabile. La Federazione Riformista di Rende, AttivaRende, Idm Rende, InnovaRende ed il Circolo Carlo Rosselli, nelle settimane scorse, hanno tracciato la linea. «Avere trasformato tutte le aree poste ad ovest del Viale Principe ed in prossimità delle Piscine Comunali, destinate a verde F1 e F3 dal PRG del 2001, in aree residenziali, nel nuovo PSC, con indice fondiario pari a 3,5 mc/mq. Questa norma del Psc viola l’impegno del Comune di Rende ad osservare il principio di “consumo di suolo zero” del territorio, dal momento che tale principio viene violato anche da un aumento consistente del carico volumetrico che, in questo caso, passa da 1 mc/mq a 3,5 mc/mq. Inoltre, detta previsione del PSC allontana dal centro della città la realizzazione di nuovi servizi per la popolazione, servizi ai quali, appunto, erano destinate le predette aree F1 e F3”, hanno detto i movimenti politici. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza