L’entrata in vigore dell’orario di esercizi estivo di Trenitalia è alle porte. E non ci sono buone nuove per i pendolari e più in generale per gli utenti che intendono servirsi del treno per spostarsi da una parte all’altra della provincia. Brutte notizie soprattutto per i villeggianti morti e fuggi, quelli della domenica per intenderci, che si recano sulle più vicine località balneari, Paola in primis, per trascorrere qualche ora di svago. Il programma della direzione regionale di Trenitalia, infatti, non prevede un aumento di corse, sia sabato che domenica, per cui presumibilmente vedremo le solite scene con passeggeri stipati come sardine sulle carrozze. I collegamenti con Paola lasciano a desiderare sia in direzione nord, Sapri-Salerno-Napoli, che in direzione sud Amantea-Lamezia-Reggio Calabria. Una strategia, se così possiamo definirla, che penalizza la nostra provincia. E contro la quale da anni le amministrazioni locali, i comuni del Tirreno interessati, ma anche l’ente del capoluogo e la Provincia, rimangono in silenzio. Mai nessuno da tempo ha scritto alle Fs per protestare, chiedere tavoli tecnici, alzare il livello della protesta, nel tentativo di ottenere servizi migliori. Le località a vocazione turistica vengono tagliate fuori. Le stazioni di centri piccoli ma nello stesso tempo importanti per l’indotto sono deserte. Tra Cosenza e Paola, sabato e domenica, d’estate, ci sono vuote anche di tre o quattro ore.
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