Nel frattempo che le polemiche incalzano, i cosentini continuano a frequentare il Parco, consumando la suola gommate delle scarpette da running e i copertoni delle bici, lanciandosi in lunghe traversate immerse in quel verde “sporcato” dal rumore dei veicoli. Già, perché l’idea della Metro è deragliata su un binario morto, così che del progetto originario rimanesse solo il ricordo. Un vialone alberato dalle essenze arboree profumatissime, diventato croce e delizia per i cittadini, assai apprezzato da coloro i quali amano le passeggiate all’aria aperta e dagli sportivi, osteggiato, invece, da chi imbocca quell’unica corsia per raggiungere in auto il centro. Domenica l’inaugurazioneUn percorso ciclabile dalla doppia targa commemorativa, in ricordo di Giacomo Mancini senior se si pensa al Viale parco, e a Jole Santelli quando il Parco assume anche la dicitura di Benessere. Ad ogni modo domenica è previsto il taglio del nastro ufficiale, preannunciato dall’amministrazione comunale a termine dei lavori di completamento, intenta, pertanto, a scrivere la parola fine su una infrastruttura appartenente un po’ a tutti gli esecutivi succedutisi a Palazzo dei Bruzi negli ultimi venti anni circa, elaborato da Mancini senior, ripensato da Mario Occhiuto e terminato da Franz Caruso. Tre legislature a confronto i cui punti di vista mai hanno trovato elementi di convergenza. Secondo Giacomo Mancini junior, infatti, la distruzione del vialone legato alla figura del nonno, ha provocato le criticità ravvisate nell’interno perimetro urbano, a iniziare da via Roma e viale della Repubblica, attualmente balzate agli onori delle cronache locali. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza