Castrovillari, Cosenza, Castrovillari, Paola e ritorno a casa. Un infortunio capitato ad un alunno di sei anni - dell'Istituto Vittorio Veneto - ha spinto il presidente dell'Associazione “Città solidale”, Gianni Donato, a denunciare il gravissimo stato della Sanità nell'ospedale “spoke” di Castrovillari e, di converso, nell’Asp. Donato racconta l'odissea patita da una famiglia castrovillarese. Tutto per l'assenza del reparto di Ortopedia-Traumatologia. Si tratta del presidio chiuso nel 2014 per la carenza di personale.
Il seguito è fatto di primari e medici assunti, ma anche di porte chiuse ad una comunità che si ritrova senza uno dei principali presidi della sanità, soprattutto per le fasce più deboli della società. «Essendo pomeriggio inoltrato e non funzionando l’ambulatorio di Ortopedia – sottolinea Donato – il bambino, dopo opportuni accorgimenti palliativi nel Pronto Soccorso, è stato inviato all’Ospedale di Cosenza per l’ingessatura del polso fratturato». Proprio nel capoluogo bruzio, però, non ha potuto «ricevere l’intervento indicato, poiché, dopo le 20, manca il personale addetto. Rispedito a Castrovillari, l’indomani, nemmeno è stato possibile ingessarlo presso il locale ambulatorio, nonostante il polso fosse visibilmente gonfio». Alla fine “per fortuna” si è trovato un ospedale disponibile: Paola.
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