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Cosenza, l’assedio del week end all'Annunziata: tutta la provincia in Pronto soccorso

La rete territoriale “spegne” le insegne nei fine settimana e tutti si rivolgono all’Hub

Il Pronto soccorso dell'ospedale Annunziata di Cosenza

La prevenzione è tante cose che sbocciano insieme lungo il filare del diritto all’assistenza sanitaria. Un diritto che qui è notevolmente ridimensionato nei Pronto soccorso degli ospedali. Basta dare un’occhiata a quello che è accaduto nell’ultimo fine settimana nella prima linea dell’Annunziata con gente in coda, ammassata nei corridoi, in attesa di cure, di esami, di visite. Malati provenienti da tutta la provincia finiti lì, schiacciati tra quelle mura, tutti insieme, quelli che stanno messi peggio e quelli che stanno messi meglio. L’assenza di filtro nella rete colabrodo degli ospedali periferici continua a riversare i suoi pazienti sul Pronto soccorso dell’hub che, in realtà, dovrebbe essere dedicato all’alta specialità e che, invece, finisce per gestire gestisce tonsilliti, attacchi di panico, mal di denti e coliti. In linguaggio tecnico vengono classificati come “accessi impropri” che si traducono in gente disperata che arriva all’“Annunziata” dopo aver, inutilmente, sperimentato i passaggi obbligati della filiera dell’assistenza territoriale (tra medici di base e continuità assistenziale).

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