Due armi micidiali. Una pistola Berardelli modello 60 e una Skorpion Cz calibro 7,65: la procura antimafia di Catanzaro le ha sequestrate durante le indagini avviate per far luce sull’assassinio di Pasquale Aquino. I carabinieri le hanno trovate seguendo le mosse degli indagati coinvolti nel fatto di sangue. E una consulenza balistica fatta eseguire dal pm distrettuale Alessandro Riello conferma che sarebbero state adoperate per uccidere Aquino affrontato a pochi passi da casa da due sicari che l’attendevano in sella a due biciclette.
Nel corso degli accertamenti disposti dal magistrato inquirente e dal procuratore Vincenzo Capomolla dopo l’agguato, compiuto la sera del 3 maggio del 2022, venne scoperto in un casolare abbandonato in contrada Fabrizio un vero e proprio arsenale di armi contenente non solo la pistola e la mitraglietta usate nell’agguato mortale, ma anche il fucile usato dal “commando” che qualche giorno dopo tentò di uccidere Cosimo Marchese, pregiudicato di 40 anni sfuggito alla morte sulla strada di casa in contrada Pirro-Malena di Corigliano Rossano.
In Corte d’assise, a Cosenza, è imputato quale presunto esecutore del delitto Aquino il ventiduenne Francesco Le Pera. Stralciata, invece, la posizione di un minore di nazionalità straniera oggetto di attenzione da parte della Procura per i minorenni di Catanzaro.
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