Cosenza

Giovedì 19 Settembre 2024

Tratto Sibari-Roseto della 106, i primi 18 chilometri pronti nel 2025

I primi 18 chilometri della Sibari-Roseto saranno pronti (e utilizzabili) già nel 2025. È questa la grande novità – che trova conferme direttamente da Anas – emersa negli ultimi giorni e che aggiunge un pezzo di modernità alle infrastrutture sempre molto carenti del Nord-Est della Calabria. Continuano senza sosta i lavori per completare i trentotto chilometri del più grande cantiere italiano, il terzo megalotto della Statale 106 Sibari-Roseto, che sarà l’anello di congiunzione e il corridoio autostradale tra l’autostrada A2 del Mediterraneo e la dorsale adriatica. Un progetto da 1,3 miliardi di euro, i cui lavori – progettati da Anas e realizzati dalla multinazionale Sirjio-Webuild – sono iniziati a maggio 2020 e termineranno puntualmente, come da cronoprogramma, nel 2026. Una novità importante, però, è trapelata nelle ultime ore e trova conferme ufficiali: i primi 18 chilometri saranno percorribili già nel 2025. Al momento la tabella di marcia sul completamento dell’intervento ha toccato quota 62% di progressione: lavori che non si sono mai fermati, nemmeno durante l’emergenza pandemica del Coronavirus. E all’orizzonte non sono previsti nemmeno gravi intoppi se si considera che Anas e Webuild hanno immagazzinato in loco, o in cantieri dislocati varie parti d’Italia, i materiali necessari evitando magistralmente anche gli effetti dell’inflazione. I 39 sotto-cantieri che lavorano contemporaneamente lungo il tracciato, dunque, procedono senza sosta: i primi 18 chilometri utilizzabili dal prossimo anno saranno quelli a nord di Sibari (dall’innesto con la statale 534 all’altezza di Doria, dove inizia la quattro corsie, fino al torrente Saraceno, spartiacque tra i comuni di Villapiana – comune in cui è insediato il campo base – e Trebisacce), mentre i rimanenti 20 saranno completati entro il 2026, come da cronoprogramma appunto. Ma altre novità arriveranno per il tratto Sibari-Rossano: domani si terrà la conferenza dei servizi per decidere il futuro dell’altro tratto che costerà 975 milioni di euro e servirà a concretizzare quelle speranze di sviluppo che, inesorabilmente, passano dalle infrastrutture e di cui la Sibaritide è sempre stata deficitaria a causa delle scelte programmatiche e politiche del passato.

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