Ennesima scorribanda dei vandali nel Planetario. Due danneggiamenti in meno di un mese (non fosse bastato il primo) dovrebbero suscitare – non solo l’indignazione della gente perbene – ma soprattutto quella dell’amministrazione comunale. Indignazione che (seppur ci sia stata) non ha prodotto grandi risultati o fatti evidenti visto che l’avveniristica struttura – almeno così poteva essere definita negli anni in cui era stata concepita e tirata su – da decenni sta lì ad attendere (tra infiniti sopralluoghi: tutti debitamente documentati con fotografie di amministratori in posa e paginate di comunicati stampa) un destino che ogni giorno che passa, ogni mese che passa, ogni anno che scivola via invano, appare sempre più incerto all’interno di una generale logica d’incertezza. Intanto da quel che emerge dal sopralluogo dei tecnici stavolta i barbari ci sono andati con la mano pesante. Sono stati razziati tutti i cavi di rame e le apparecchiature elettroniche. Prima d’andar via – evidentemente non soddisfatti – hanno anche danneggiato (forse in modo irreversibile) pure i proiettori, le cui lenti sono andate in frantumi. Così senza impianto elettrico, senza proiettori e in assenza di economie, il planetario si avvia a diventare altro.