La prossima settimana alla Regione non si parlerà solo del futuro degli 800 lavoratori del call center Abramo e dei tirocinanti della pubblica amministrazione. Ci sarà spazio nell’incontro tra amministratori del governo Occhiuto e sindacati confederali pure per l’Amaco che si avvia alla scadenza della proroga per la gestione del Tpl nel capoluogo fissata per la fine di settembre con piccole scosse di assestamento che però non offrono grandi speranze e certezze per il futuro. L’unico aspetto positivo da quando c’è il curatore fallimentare Ferdinando Caldiero è il pagamento delle spettanze correnti agli oltre 120 dipendenti. Restano escluse tutte le prestazioni aggiuntive in quanto il contratto decentrato di secondo livello nella parte economica è stato sospeso dal giudice che si occupa del caso Amaco (una parte dello stipendio quindi manca all’appello). C’è una contrapposizione sui chilometri utilizzati attualmente dall’azienda di contrada Torrevecchia. La Regione Calabria è sempre più convinta che i chilometri non appartengano all’Amaco, cosa diversa pensa il curatore Caldiero secondo cui potrebbe essere possibile cedere anche fittare come ramo d’azienda il pacchetto di chilometri. Lo stesso Caldiero avrebbe dovuto fare entro lo scorso fine maggio il Piano di liquidazione. Un passaggio necessario a cui deve seguire la pubblicazione di un bando per vendere o fittare (soluzione privilegiata, quest’ultima, il fitto di ramo d’azienda è più appetibile ed in pole position ci sarebbe proprio il Consorzio Autolinee di Rocco Carlomagno che settimane fa ha già presentato una manifestazione di interesse. Nel caso in cui dovesse prevalere la scelta del fitto rimarrebbe il problema degli 11 addetti ai servizi ausiliari attualmente svolti dall’Amaco.