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San Lorenzo del Vallo e Cassano, il lato oscuro di due stragi mafiose

Quattro condanne all’ergastolo e lo spettro di feroci killer non identificati

Il lato oscuro di due stragi. Avvenute in tempi e luoghi diversi. Due stragi su cui non ha mai spento i fari investigativi la procura distrettuale di Catanzaro, diretta da Vincenzo Capomolla. La prima risale al 16 novembre del 2011. Un commando fa irruzione in una palazzina di San Lorenzo del Vallo: i sicari aprono il fuoco contro Rosellina e Barbara Indrieri, madre e figlia, rispettivamente di 45 e 26 anni. La più giovane delle vittime cerca scampo in un balcone e rimane, imbottita di proiettili, penzolante sulla ringhiera. Il figlio di Rosellina (e fratello di Barbara) Silas De marco, 24 anni, viene a sua volta ferito gravemente ma non muore. Rimane immobile fingendosi spacciato. Gaetano De Marco, il capofamiglia, è in un'altra stanza e dorme profondamente in preda ai fumi dell’alcol e non sente nulla. Gli esecutori lasciano lo stabile senza accorgersi di lui e senza dare il colpo di grazia al figlio.
La strage avviene a un mese esatto di distanza dalla uccisione di Domenico Presta, 22 anni, figlio del temuto boss (ora ergastolano) Franco, all'epoca latitante. Il giovane è stato ucciso da Aldo De Marco, elettrotecnico con laboratorio a Spezzano Albanese e fratello di Gaetano De Marco. La causale è banale: l'ennesimo litigio avvenuto per un parcheggio. Gl’investigatori leggono perciò l'uccisione delle due donne come una vendetta. Silas De Marco all'inizio non parla, mentre il padre, in occasione del funerale di moglie e figlia giura pubblicamente vendetta. L'uomo sarà assassinato a sua volta il 7 aprile del 2011 da due sicari in moto. Nel 2012 viene arrestato a Rende Franco Presta e Silas, fino a quel momento terrorizzato, chiede di parlare con i magistrati inquirenti. La sua testimonianza sarà determinante: il superstite della strage riconoscerà come esecutori Domenico Scarola, 34 anni e Francesco Salvatore Scorza di 38. I due saranno arrestati, processati e condannati con sentenza definitiva all'ergastolo.

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